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Nella lotta per la neutralità climatica le città svizzere tirano fuori l’artiglieria pesante

Articolo del 29 agosto 2023

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La Svizzera deve diventare neutrale dal punto di vista climatico. Per riuscirci è decisivo l’impegno delle città, le quali stanno tirando fuori le unghie per cambiare le cose. Ci riusciranno? Un primo bilancio

A Coira, la capitale del Canton Grigioni, si trova il primo tetto fotovoltaico pieghevole al mondo, esso copre le vasche di decantazione dell'impianto di trattamento delle acque reflue della città e fornisce il 20% del fabbisogno energetico dell’impianto tramite elettricità verde. Ma agli abitanti di Coira ciò non basta, essi vogliono rendere l'impianto di trattamento delle acque reflue completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e costruirvi accanto pure un impianto per la produzione di biogas.

Nella sua periferia Coira dispone inoltre già oggi di un impianto eolico, che fornisce elettricità a 3’000 famiglie, mentre il progetto per una seconda turbina eolica è all'esame del Cantone. Qualcosa sta pure accadendo sulle montagne, dove Coira intende installare fra due centrali idroelettriche un terzo impianto eolico.

Ma non è tutto: entro il 2040, le aziende municipali della capitale grigionese intendono rifornire la loro clientela con energia a impatto climatico zero, tramite una vasta rete cittadina di riscaldamento e di raffreddamento, rete che gli elettori di Coira hanno approvato alle urne lo scorso mese di marzo.

Questi grandi progetti sono parte di un piano più vasto, tramite il quale la capitale dei Grigioni intende centrare l'obiettivo “emissioni zero” entro il 2050. Questo piano è preventivato a mezzo miliardo di franchi, di cui 150 milioni a carico delle casse comunali. Secondo la municipale Sandra Maissen, responsabile del Dipartimento della pianificazione, dell’edilizia e dell’ambiente, "L'attuale ondata di caldo ha evidenziato ancora una volta l'urgenza della protezione del clima", e aggiunge, "Non abbiamo più tempo da perdere".

Coira deve recuperare un forte ritardo

Le emissioni di Coira ammontano a 5,7 tonnellate di CO2 pro capite all'anno. Si tratta di 1,4 tonnellate in più rispetto alla media svizzera. I principali responsabili di questo sorpasso sono i numerosissimi riscaldamenti a gas e a nafta, motivo per cui la città sta investendo molto nel teleriscaldamento. E prosegue Maissen: "Iniziamo dove, con le somme a nostra disposizione e nel minor lasso di tempo possibile, possiamo fare un grande passo in avanti”.

Coira è uno dei 646 centri urbani e villaggi e che hanno aderito all’Associazione Città dell'Energia, comuni che messi insieme rappresentano circa i due terzi della popolazione svizzera e che condividono la convinzione che le sfide nel campo dell'energia e del clima possano essere superate attraverso un impegno locale continuo. Le città e i comuni facenti parte dell’associazione si sottopongono a programma completo che li conduce attraverso varie fasi verso una politica energetica e climatica sostenibile. Essi partecipano a una valutazione regolare sul raggiungimento degli obiettivi fissati e a un bilancio dell’efficacia delle misure adottate in settori, come quelli dell'edilizia, del riscaldamento, dell'elettricità, dell'acqua e della mobilità. "Controlliamo e valutiamo regolarmente il grado di raggiungimento degli obiettivi", afferma Maren Kornmann, direttrice generale dell'associazione, precisando che "molte città hanno già preso un ottimo avvio".

Losanna, la pioniera

Non è un caso se Losanna figura in testa alla classifica con un tasso di conformità ai propri obiettivi superiore al 90%. Dal 2005 ad oggi, la città ha ridotto le sue emissioni di gas serra del 26%. Oggi le emissioni annuali dei losannesi sono di 3,3 tonnellate pro capite. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che Losanna ha affrontato con particolare vigore la difficile questione della mobilità. La città vodese ha realizzato un sistema di trasporto pubblico di prim'ordine e copre l’intera area urbana anche con una capillare rete di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. La città intende infatti bandire dalle sue strade le auto con motore a combustione già entro il 2030.

Gli abitanti di Losanna si sono anche resi conto molto più velocemente di altri che il cambiamento climatico è oramai una realtà. Per questo motivo hanno adottato anche un’ampia strategia di adattamento al clima sempre più caldo. Entro il 2040, la città intende piantare 25.000 nuovi alberi, rimuovere le superfici asfaltate e cementificate, vegetalizzare numerosi edifici e realizzare il concetto di città-spugna, destinato a conservare e a utilizzare l'acqua piovana.

Basilea-città punta allo zero netto entro il 2037

Anche Basilea è in preda alla febbre del clima. Le emissioni annuali pro capite di CO2 sono già calate a 3,1 tonnellate. Le energie rinnovabili coprono oramai il 44% del consumo totale di energia. Appena un anno fa, l'elettorato basilese ha approvato l'obiettivo di zero emissioni entro il 2037. Entro il 2035, la città-stato chiuderà la sua rete di distribuzione del gas e spenderà mezzo miliardo di franchi per espandere la sua rete di teleriscaldamento. Entro la fine del 2026 è inoltre prevista l’installazione nei vari quartieri di 170 stazioni di ricarica per veicoli elettrici, come pure quella di 30 stazioni di ricarica rapida.

Il progetto per un clima urbano vivibile prevede poi diverse misure di adattamento, come la realizzazione del principio della città-spugna, l’ombreggiamento con elementi mobili di 80 luoghi trafficati particolarmente esposti al caldo. Cosiddette “vele solari” saranno appese sulla Freie Strasse, la via dello shopping di Basilea e 1000 edifici comunali saranno vegetalizzati.

"Le forze trainanti per una rapida protezione del clima sono la popolazione urbana stessa, la scienza e le aziende globali", afferma Beat Jans, presidente del governo di Basilea-città. "Tutte e tre queste forze si concentrano principalmente nelle aree urbane". Pertanto, afferma, è logico che le città siano all'avanguardia nella protezione del clima, e conclude facendo notare che "molte innovazioni di successo sono nate nelle città".

Obiettivi ambiziosi

Sono sempre di più le città svizzere che si chinano su piani energetici e climatici e che prevedono di adottare misure concrete. Si tratta di piani ambiziosi: Zurigo e Winterthur vogliono ad esempio essere neutrali dal punto di vista climatico già nel 2040. Berna intende ridurre le emissioni annuali pro capite di CO2 a una sola tonnellata entro il 2035. San Gallo vuole raddoppiare il traffico di biciclette entro il 2040, aumentare l'uso dei trasporti pubblici del 50% e il traffico pedonale del 33%.

Ma le città possono davvero farcela? "Si tratta di sfide molto importanti", afferma Maren Kornmann dell'Associazione Città dell'energia. "Si tratta di obiettivi che prevedono un impegno politico. Le città lo vogliono. Ma il loro successo dipende anche dalle condizioni quadro nazionali e cantonali, e dalla volontà della popolazione di perseguirli".

Anche le città più piccole possono segnare punti in questo senso. Ad esempio nella cittadina argoviese di Rheinfelden, nota per la sua fabbrica di birra, aziende, amministrazione e privati tirano tutti alla stessa corda. La cittadina ha realizzato una rete di teleriscaldamento, mentre una grande flotta di camion elettrici a impatto zero si occupa delle consegne di bibite e gli alimenti invenduti vengono non vengono buttati, ma distribuiti a chi ne ha bisogno. A Glarona, dove dall'inizio del 2023 i riscaldamenti d’appunto ai combustibili fossili sono vietati, il 30% di biogas a costo zero è diventato il prodotto standard del mercato locale del riscaldamento. A Stans, nel Nidwaldo, una cittadina che può vantarsi d’avere raggiunto l’81% dei suoi obiettivi energetici e climatici, la scuola locale è stata trasformata in una “scuola dell’energia”, che integra anche i più giovani nelle attività climatiche della “città dell'energia”.

Zero netto entro il 2050?

Sempre più città svizzere stanno dunque lavorando seriamente per raggiungere questo obiettivo fondamentale. Perché, afferma Anders Stokholm, il Presidente dell'Associazione Svizzera delle Città, "la sfida della neutralità climatica si decide nelle città e nelle zone urbane", e aggiunge, "Non abbiamo più tempo da sprecare. Il cambiamento climatico si sta aggravando". Ciò significa che le sole misure a protezione del clima non bastano più. "Ora le città devono anche adeguarsi rapidamente ai cambiamenti climatici", dichiara Stokholm, e precisa che la consapevolezza oramai c'è: "dopo l'ondata di caldo di quest'estate, tutte le amministrazioni comunali ne hanno certamente preso coscienza".

 “Città dell’Energia” in Ticino

Il programma “Città dell’Energia” è stato fondato nel 1991 e da allora sostiene gli sforzi a livello locale per una politica energetica e climatica sostenibile. Ad oggi “Città dell’Energia” è uno dei programmi di politica energetica di maggior successo in Svizzera e l’adesione a questo programma consente ai comuni di far capo a specialisti di politica energetica e climatica e a esperti di pianificazione della mobilità, come pure di usufruire di sostegni finanziari da parte dell'Ufficio federale dell'energia per progetti innovativi.

A metà 2023, dei 106 comuni che conta il Cantone Ticino, 54 erano membri dell’Associazione Città dell’Energia, di cui 26 avevano già ottenuto il marchio “Città dell'energia”. Entrare a far parte dell’Associazione è infatti soltanto il primo passo verso la certificazione. Il marchio “Città dell'energia” è invece un riconoscimento conferito a quei Comuni che hanno adottato una politica energetica comunale sostenibile e che utilizzano le risorse in modo efficiente.

Sui 473 comuni svizzeri che hanno finora ottenuto il marchio “Città dell’energia”, per quel che concerne il punteggio della classifica, solo 2 comuni ticinesi figurano fra i primi 100. Si tratta di Lumino, che si situa in 47esima posizione e di Mendrisio alla 61esima. Mentre delle 3 grandi città, solo Locarno può vantare uno score accettabile e si situa al 130esimo rango. Bellinzona e Lugano si piazzano invece nel plotone di coda: Bellinzona al 415esimo rango e Lugano addirittura al 437esimo.

Da notare che nella classifica svizzera globale ai primi 5 posti troviamo cinque grandi città, ossia: 1° Losanna, 2° Basilea, 3° Lucerna, 4° Berna e 5° Zurigo.