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Il perché della vittoria elettorale dei Verdi Svizzeri

Articolo del 21 ottobre 2019

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Non capita spesso che la Svizzera riempia le colonne della stampa internazionale. È successo oggi, all’indomani delle elezioni federali che hanno letteralmente sovvertito il nostro paesaggio politico dopo decenni di stabilità a prova di bomba. Il partito dei Verdi Svizzeri è infatti passato in una sola legislatura dal 7,1% al 13,5% dei voti, mentre quello dei Verdi Liberali è passato dal 4,6% al 7,8%


Così il britannico The Indipendent scrive: Non un’onda, uno tsunami: I partiti verdi festeggiano una vittoria storica nelle elezioni svizzere. “Not a wave, a tsunami: Green parties celebrate historic gains in Swiss election”.

Per il New York Times l’onda verde generata dall’elettorato svizzero castiga l’estrema destra: “Swiss Voters Appear to Deliver Green Wave, Rebuking Far Right”.

Stando al Financial Times il voto degli Svizzeri sposta il paesaggio politico in modo decisivo verso i partiti verdi: “Swiss voters deliver decisive shift towards green parties”.  

Per l’agenzia d’informazione Reuters l’onda verde mette alla ribalta le preoccupazioni per il cambiamento climatico: “Green surge in Swiss election as climate change worries come to the fore”, mentre per Bloomberg la vittoria dei verdi va a spese della destra nazionalista: “Swiss Greens Surge at the Expense of the Anti-Immigrant Right”.

Secondo il britannico The Guardian la vittoria storica dei Verdi Svizzeri rappresenta una scossa tettonica: “Tectonic shift: Swiss Greens make historic gains in federal election”. Anche la BBC considera “storico” il risultato dei Verdi Svizzeri: “Swiss election: Green parties make historic gains”.

Per Al Jazeera la vittoria storica dei verdi rappresenta uno tsunami: “A tsunami: Green Party makes historic gains in Switzerland”. Storica, la vittoria dei Verdi lo è anche anche per il Times of Malta: “Swiss Green Party poised for historic gains in national vote”.

Per la tedesca Süddeutsche Zeitung il voto di ieri rappresenta un vero e proprio cambiamento climatico in senso politico a Berna e titola: ”Schweiz – Klimawandel in Bern”.

Il francese Le Figaro festeggia la storica avanzata dei Verdi: “Suisse: percée historique des verts aux elections législatives”. Idem per il francese Le Monde: “Suisse : un résultat électoral historique pour les partis écologistes”. Mentre la RTBF (Radio Televisione Belga Francofona) celebra il successo dei partiti ecologisti : “les Verts et les Vert'libéraux cartonnent au Conseil national”.

Sobrio invece il Corriere della Sera: “Elezioni in Svizzera: i partiti ambientalisti al 22%, giù i sovranisti”. Per TGCOM, il quotidiano online di News Mediaset, “l’onda verde travolge il Parlamento”.

Perché?

Se questa vittoria verde, inaspettata nelle sue dimensioni, ha già avuto, almeno qui in Europa, illustri predecessori, pensiamo alle recenti avanzate dei verdi nelle elezioni in Germania, in Austria, in Belgio, in Francia e in Gran Bretagna, essa solleva comunque un grosso “perché?”. Perché proprio in Svizzera, paese di una stabilità politica esemplare, in cui il panorama politico sembrava congelato da decenni, permettendo soltanto cambiamenti marginali di qualche decimo di punto e in casi eccezionali di qualche punto percentuale? Perché i 2 partiti che si definiscono verdi, ossia il Partito dei Verdi Svizzeri e quello dei Verdi Liberali, hanno potuto passare insieme in una sola legislatura dall’11,7% al 21,3%, sorpassando tutte le altre forze politiche ad eccezione della destra nazionalista dell’UDC? E soprattutto perché l’ondata ecologista ha investito anche la Svizzera italiana, quando nei paesi mediterranei circostanti, fra cui spicca la vicina Italia, di verde ci sono soltanto i boschi?

Le ragioni dello “tsunami” verde

Negli ultimi mesi si è assistito in Svizzera ad un crescendo di proteste climatiche. Se alla fine dell’anno scorso la questione sembrava toccare solo poche migliaia di persone, il movimento è nel frattempo cresciuto e uscito dal recinto dei giovani attivisti coinvolgendo sempre di più anche intere famiglie e adulti. Appena tre settimane fa a Berna s'è potuto assistere alla più grande manifestazione popolare svizzera di sempre, quando oltre 100'000 persone sono scese in piazza paralizzando l’intera città per protestare contro la mancanza di un’azione energica da parte del governo e del parlamento per contenere il surriscaldamento del clima. Anche i sondaggi, effettuati a intervalli regolari per determinare quali sono le principali preoccupazioni degli Svizzeri, piazzavano oramai in cima alla lista di queste preoccupazioni il cambiamento climatico. Eppure L’UDC, il partito della destra nazionalista e nel nostro paese quello di maggioranza relativa, ha addirittura continuato a negare che il problema del surriscaldamento del clima esistesse davvero e ciò nonostante il fatto, che, stando ad un sondaggio, quasi la metà dei suoi propri elettori apparissero preoccupati dall’evoluzione del clima. Ciò non deve sorprendere, se si tiene conto del fatto che Albert Rösti, il presidente dell’UDC, è anche presidente di Swiss Oil, l’associazione nazionale dei negozianti di combustibili fossili, ingaggiata in una campagna contro una politica energetica a sostegno delle energie rinnovabili (“Nous nous engageons contre le soutien par les pouvoirs publics de certaines énergies de réseau et plaidons en faveur d'une libéralisation du marché de l'énergie”).

Grande successo per la lista Verdi e Sinistra alternativa anche in Ticino

Nelle elezioni federali del 2015 la lista dei Verdi del Ticino aveva raccolto un misero 3,5% di preferenze. Quattro anni dopo l’alleanza Verdi & Sinistra Alternativa ha più che triplicato i voti, passando al 13,9% dei suffragi. Un risultato a dir poco sorprendente, se si considera il fatto che appena mezz’anno fa, nelle elezioni per il legislativo cantonale, i verdi da soli avevano raccolto solo poco più del 6% delle preferenze. Cosa è successo?

  • L’estate canicolare ha lasciato il segno. Il surriscaldamento del clima è un fatto oramai palpabile e tutti cominciano a rendersene conto e preoccuparsene seriamente, in particolare chi ha figli
  • I Verdi del Ticino e la Sinistra Alternativa sono riusciti, al di là delle barriere ideologiche, a unire le forze, accordandosi su tre punti cardine per garantire un futuro alla nostra società, ossia: la difesa dell’ambiente, un’economia sostenibile e la giustizia sociale. L'unione, lo si sa, fa la forza
  • L’alleanza Verdi & Sinistra Alternativa è stata l’unica a fare una vera campagna sui contenuti e non con i soliti slogan vuoti del tipo: “Yes we Bern”, “Si può fare”, “Il giusto equilibrio”, “Lo voglio, lo voto”, “Avanti così”, “Pronto per Berna”, “Puoi contarci”, per citarne solo alcuni
  • Inoltre i Verdi si battono per l'ambiente da decenni e sono quindi molto più credibili di quei partiti e politici che, visti i sondaggi, si sono dati una rapida pennellata di verde alla vigilia delle elezioni
  • E infine va notato che l’alleanza Verdi & Sinistra Alternativa dispone di militanti capaci e altamente motivati, militanti che s’impegnano in politica per convinzione, per passione e per cambiare veramente le cose, non per una comoda poltrona e per la gloria