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Solo sassi e niente verde

Articolo del 23 agosto 2023

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I moderni “giardini di ghiaia” attualmente molto in voga sono un disastro per la biodiversità e per il clima delle nostre città. Ma vi si può rimediare, come mostra un esempio dalla Germania

Negli ultimi anni sempre più proprietari di immobili hanno optato per cosiddetti "giardini di ghiaia". Per chiarire ogni equivoco: nella progettazione di un giardino le pietre possono essere utilizzate nei modi più svariati e i giardini che ne derivano possono essere molto diversi tra loro. In questo articolo ci occupiamo solo dei moderni “giardini di ghiaia”, i quali, a differenza di altre varianti di giardini rocciosi, non servono né alla coltivazione di piante speciali né al rilassamento meditativo o al confronto artistico-spirituale con l'elemento pietra.

Al contrario: il giardino di ghiaia è intenzionalmente minimalista. Esso non fa sfoggio di specchi d’acqua, di vegetazione, o di aree coltivate, bensì consiste essenzialmente di una superficie ricoperta da ghiaia e magari da qualche sasso più grande, da qualche oggetto, oppure da qualche singolo ciuffo erbaceo o da qualche arbusto sparso. Il motivo di tutto ciò è spesso il desiderio di un aspetto pulito e ordinato e l’aspettativa di un impegno minimalista per quel che ne concerne la manutenzione.

Un giardino di ghiaia comporta solo svantaggi

Da un punto di vista ambientale un giardino di ghiaia equivale a un deserto. Le piante vi sono in gran parte indesiderate. Se se ne trova qualche esemplare isolato, di solito si tratta di una specie che non ha alcuna utilità per la fauna autoctona o che viene reso inutile da una regolare potatura.

In estate la ghiaia di questi giardini si riscalda inoltre talmente tanto da trasformarli in vere e proprie zone di morte per molti esseri viventi. Essa assorbe i raggi del sole durante tutto l’arco del giorno, raggiungendo anche temperature di oltre 70°C, riscaldando per riverbero anche gli edifici circostanti e riducendone così il comfort abitativo.

A differenza delle aree verdi, le superfici in ghiaia sono inoltre in grado di immagazzinare l'acqua piovana soltanto in misura molto limitata. Il che, in caso di forti piogge, può provocare l'allagamento di scantinati, soprattutto se il terreno sotto la superficie di ghiaia è reso impermeabile tramite la stesura di teli di plastica, una procedura molto in voga, volta a impedire che fra la ghiaia possano attecchire “piante indesiderate”.

Inoltre l’assenza di piante favorisce l'inquinamento da polveri sottili: un giardino di ghiaia non ha infatti alcuna funzione di filtro e quindi garantisce la permanenza sul posto dell’aria inquinata e delle polveri sottili. Non da ultimo, al contrario della vegetazione, la ghiaia non assorbe le onde sonore, il che rende l’ambiente più rumoroso.

La Germania ha dichiarato guerra ai “giardini di ghiaia”

A parte la Sassonia-Anhalt e Brema, tutti gli altri 14 Länder tedeschi impongono nei loro regolamenti edilizi la vegetalizzazione di tutte le aree non edificate.

Il Land tedesco del Nord Reno-Vestfalia vieta ad esempio già dal 2018 l'impermeabilizzazione del suolo non costruito. "Le aree di terreno edificato che non sono coperte da edifici devono essere lasciate in grado o rese capaci di assorbire l'acqua piovana e devono essere vegetalizzate" (articolo 8 della legge edilizia del 2018 del Nord Reno-Vestfalia). L'obiettivo di questa norma è quello di impedire l'ulteriore impermeabilizzazione del suolo, ciò per salvaguardare le nappe freatiche, evitare inondazioni catastrofiche in villaggi e città e per rendere i centri urbani più resilienti al surriscaldamento del clima. L’applicazione di quest’articolo spetta alle rispettive autorità comunali di vigilanza edilizia, le quali possono ordinare ai proprietari privati di terreni che non rispettano questa norma di smantellare il loro “giardini di ghiaia”.

Ora questa disposizione è stata state ulteriormente inasprita

A partire dal 1° gennaio prossimo questo divieto sarà ulteriormente esteso espressamente anche a tutti i giardini dei privati. La nuova legge include infatti per l’intero Land l'aggiunta di un divieto esplicito dei "giardini di ghiaia" e di "erba sintetica". Nella legge precedente, infatti, le parole "ghiaia" e "erba sintetica" non erano esplicitamente menzionate. Ad essere esclusi da questa norma sono solo i vialetti d’entrata e i camminamenti.

Stando a Ina Scharrenbach, la ministra Cristiano-sociale (CDU) responsabile per l'edilizia di questo Land, i giardini naturali "contribuiscono alla protezione del clima e alla biodiversità. Inoltre, migliorano il microclima nelle aree residenziali e riducono le isole di calore nelle nostre città".

In risposta alla domanda se in futuro la ghiaia o elementi simili in pietra saranno completamente vietati nei giardini del Nord Reno-Vestfalia, la ministra ha precisato che la caratteristica essenziale di un giardino è il suo "carattere naturale". Ciò significa che "elementi in pietra, ghiaia e ciottoli" non saranno di per sé vietati in futuro, ma che quando si crea un giardino, è il quadro generale che conta e che in ogni singolo caso occorre "sempre valutare l’insieme". Da notare che diversi comuni del Nord-Reno-Westfalia, fra cui la città di Hamm, i giardini ricoperti di sola ghiaia sono già severamente vietati. 

Per dorare la pillola ai proprietari di giardini, il Nord-Reno-Westfalia ha lanciato lo scorso mese di giugno un concorso fotografico per documentare i più bei giardini del Land. 1'000 gli euro vinti dal proprietario del giardino che ha ottenuto più consensi in un voto on-line