Energia fotovoltaica fornita a costo zero
01.09.2022
Notizie positive
Articolo del 01 agosto 2019
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L’Etiopia pianta in un solo giorno 354 milioni di alberi, superando alla grande l’obiettivo previsto di 200 milioni. La Banca europea degli investimenti rinuncia a finanziare progetti concernenti le energie fossili e istituisce un fondo per la transizione energetica. Un autotrasportatore nuovayorkese un servizio di consegna delle merci con camion elettrici
L’Etiopia ha piantato 354 milioni di alberi in un solo giorno
L’azione, lanciata dal primo ministro etiope Abiy Ahmed e intitolata Green Legacy, è intesa a riforestare un paese dove rimane solo ancora un misero 4% del territorio ricoperto da foreste. Entro la fine di quest’anno il governo etiope intende piantare almeno 4 miliardi di alberi, ossia 40 alberi per ognuno dei 100 milioni di abitanti di questo paese del corno d’Africa. All’inizio del secolo scorso le foreste ricoprivano ancora il 35% dell’Etiopia, ma il taglio indiscriminato di alberi, soprattutto per ricavarne legna da ardere, ha ridotto questo immenso patrimonio boschivo ai minimi termini. L’Etiopia è un paese montagnoso e così il risultato della scomparsa dei boschi, combinata al riscaldamento climatico, è stato un aumento di brutali siccità alternate a drammatiche inondazioni che hanno pericolosamente aumentato l’erosione dei terreni agricoli. Il primo ministro, che ha pure lui partecipato in prima fila all’azione, aveva concesso congedo anche agli impiegati di stato affinché tutti potessero partecipare all’operazione. Green Legacy è parte di un’iniziativa di 19 stati del Sahel il cui scopo è la riforestazione di una superficie di 100 milioni di ettari al fine di frenare l’avanzata del deserto. All’inizio dello scorso mese di luglio un gruppo di ricercatori del Politecnico di Zurigo aveva pubblicato uno studio secondo cui una massiccia riforestazione a livello mondiale potrebbe permettere di riassorbire una parte importante del CO2 prodotto dall’umanità bruciando combustibili fossili.
La Banca europea degli investimenti rinuncia a finanziare progetti concernenti le energie fossili
Mentre il pianeta è già in fiamme, l’Unione Europea e la stragrande maggioranza dei governi nazionali stanno annaspando tuttora alla ricerca di soluzioni di compromesso “politicamente sostenibili”. Nel frattempo in campo economico le cose si stanno muovendo più in fretta. La BEI, la Banca europea degli investimenti fondata nel 1957 con il Trattato di Roma per il finanziare gli investimenti utili al raggiungimento degli obiettivi politici dell'Unione, ha deciso di porre termine entro la fine dell’anno prossimo al finanziamento miliardario di progetti basati sui combustibili fossili (carbone, petrolio e gas). La BEI intende così allineare la sua politica di prestiti agli obiettivi climatici fissati negli accordi di Parigi. L'istituto bancario ha poi annunciato di voler istituire un fondo per la transizione energetica, con cui aiutare gli stati dell’Unione nella loro loro transizione verso un economia pulita e sostenibile. Nel recente passato la BEI aveva finanziato diversi progetti concernenti le energie fossili, fa cui il Gasdotto Trans-Adriatico, conosciuto anche sotto l’acronimo TAP, e depositi di petrolio a Cipro.
Autotrasportatore di Nuova York si equipaggia di camion elettrici cinesi
Best Transportation, un autotrasportatore di Nuova York, intende diventare il primo autotrasportatore della costa Est degli Stati Uniti a passare all’elettrico. Il 19 luglio scorso ha infatti effettuato il primo trasporto di un container con un veicolo elettrico dal porto di Newark verso la sede di un grossista del New Jersey. Il trasporto è stato effettuato con un camion elettrico prodotto dalla BYD, una delle ditte cinesi pioniere del trasporto su gomma elettrico. Secondo Tom Heimgartner, direttore della ditta, Best Transportation intende rimpiazzare gradualmente la sua flotta di camion con motore a scoppio con veicoli a zero emissioni e ciò per il bene dei suoi clienti, dei consumatori e per i lavoratori del porto di Nuova York e del New Jersey. Prossima tappa: l’elettrificazione dei veicoli da carico e scarico del porto.