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Prima elezione nazionale dominata dal “Global Warming”

Articolo del 16 aprile 2019

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Il riscaldamento climatico è stato il tema centrale delle elezioni parlamentari finlandesi che si sono concluse domenica scorsa

"La questione climatica e i limiti del pianeta terra non sono mai stati discussi con tanta serietà come durante questa campagna elettorale finlandese”. Ad affermarlo è la sezione finlandese di Greenpeace, l’organizzazione ecologista che ha definito questo voto a giusto titolo “l’elezione climatica”.

A vincerla è stato il partito socialdemocratico col 17,7% dei voti seguito di stretta misura col 17,5% dei voti dal Finns Party, un partito populista e nazionalista di destra che considera il riscaldamento climatico un problema minore e frutto di un’isteria collettiva delle classi cittadine. Va notato tuttavia che durante la campagna elettorale 8 dei 9 partiti in lizza avevano presentato dei piani per limitare il riscaldamento climatico a 1,5°C. Fra le molte misure proposte vi erano: una tassa sulla carne, la tassa sui voli e pure un limite al taglio di legna nei boschi. I partiti che hanno guadagnato maggiori consensi sono stati quello Socialdemocratico, che è riuscito a conquistare 6 seggi supplementari, diventando per la prima volta da decenni primo partito, i Verdi che ne hanno guadagnati 5 e l’Alleanza di sinistra che ne ha guadagnati 4. Il negazionista Finns Party ne ha invece guadagnato uno solo. A perdere più seggi è stato invece il Partito di Centro che ne ha persi 18.

Va ricordato che un terzo della Finlandia si situa a nord del circolo polare artico, una zona particolarmente vulnerabile e pure quella finora maggiormente colpita dal riscaldamento del clima, che provoca lo scioglimento del permafrost e della banchisa artica. In questi ultimi anni nella Lapponia finlandese si sono registrate spesso temperature estive superiori ai 30°C e ciò in alcuni casi già nel mese di maggio.