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Australia e Vietnam vietano il Glifosato

Articolo del 12 aprile 2019

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Pubblicato questa settimana il rapporto da lungo atteso dell’Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR) che conferma il rischio cancro del glifosato

L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo definisce “probabilmente cancerogeno”. Altre organizzazioni lo hanno considerato innocuo per la salute umana. Parliamo del Roundup, l’erbicida più venduto al mondo. A fabbricarlo è la Monsanto, recentemente acquistata per 63 miliardi di dollari dalla tedesca Bayer. Nell’agricoltura serve a eliminare dai campi le cosiddette “erbacce”, che secondo gli agricoltori fanno concorrenza alle piante coltivate. Componente principale del Roundup è il Glifosato una potentissima sostanza erbicida

Cosa è il glifosato

Il glifosato è quello che si chiama un diserbante sistemico non selettivo. A differenza di altri diserbanti, viene assorbito dalle foglie e successivamente trasportato dalla linfa in ogni altro organo della pianta, incluse le radici. L'assorbimento del prodotto avviene in 5-6 ore, dopodiché la pianta secca completamente entro una dozzina di giorni. L'uso del glifosato in agricoltura è stato approvato per la prima volta negli anni settanta e nei decenni seguenti ha ottenuto l'approvazione in 130 paesi, compresa l'Europa.

Tracce di glifosato dappertutto

Per il fatto che in genere il glifosato penetra soltanto nello strato superficiale del terreno e vi resta in media per un paio di settimane, questa sostanza è stata considerata per decenni come uno degli erbicidi più sicuri e impiegata nell’agricoltura in modo massiccio. Ecco perchè oggi ne troviamo tracce dappertutto: nell’acqua piovana della pampa argentina, nella birra, nel vino (su venti birre e vini di grandi marche USA, analizzati nel febbraio scorso, 19 contenevano tracce di glifosato), nella farina, nel latte materno (un’analisi effettuata nel 2015 sul latte materno di 16 donne tedesche ha rivelato tracce di glifosato in tutti i campioni analizzati), nell’urina (nel 2013 l’analisi delle urine di 182 persone di 18 paesi europei ha rivelato tracce di glifosato nel 44% dei campioni analizzati). Analisi di laboratorio effettuate su 45 prodotti alimentari dagli specialisti dell’Environmental Working Group, un’organizzazione non profit specializzata nelle verifiche sulle sostanze tossiche e nel controllo della responsabilità delle imprese, hanno rilevato la presenza di dosi elevate di glifosato nei tre quarti dei prodotti in questione, anche in 16 di questi prodotti col marchio BIO.

Quali sono gli effetti del glifosato sulla salute

Sulla base di test effettuati su animali, l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ritiene che residui fino a 0,3 milligrammi di glifosato per kg di mais e di 7 a 10 milligrammi per kg di soia non siano pericolosi per la salute umana. Curiosamente, tuttavia, i valori limite per la contaminazione col glifosato di questi due prodotti agricoli sono stati fissati a 1 milligrammo per il mais e a 20 milligrammi per i semi di soia.

Finora non vi erano studi che dimostrassero in modo chiaro e inequivocabile un nesso causale fra lo spargimento nei campi di glifosato e l’insorgere di cancri e di altre malattie nell’uomo. Ma uno studio recentemente pubblicato dall’Istituto Ramazzini e da una rete di partner scientifici, fra cui l’Università di Bologna, l’Ospedale di Genova San Martino, l’Istituto Superiore di Sanità, la Icahn School of Medicine del Monte Sinai di New York e la George Washington University, ha dimostrato che l’esposizione dei ratti a erbicidi a base di glifosato ha diversi effetti sul loro sviluppo (aumento di testosterone, con conseguente mascolinizzazione anche delle femmine), sul loro microbioma intestinale e sul sistema riproduttivo dei ratti, siano essi maschi o femmine, e ciò anche a dosi considerate finora sicure. E ora ecco arrivare anche il rapporto di 257 pagine dell’ATSDR in cui sono elencati gli effetti negativi del glifosato sulla salute umana. Fra questi effetti figura un aumento significativo del rischio di Linfoma non Hodgkin per le persone esposte a dosi importanti die glifosato come i contadini. Lo stesso vale per il mieloma multiplo. Un altro studio, effettuato dal US National Cancer Institute su 20'000 persone incaricate di spargere questi erbicidi, nota fra queste persone un rischio elevato di bronchiti croniche e di asma allergico.

Il glifosato compromette la vitalità del suolo

Quel che è pure accertato, è che il glifosato ha un forte impatto sugli insetti e sugli organismi e microorganismi che vivono nel suolo. Questo effetto è dovuto, da un lato al fatto che lo spargimento del Glifosato fa sparire dai nostri campi tutte quelle piante selvatiche che servivano loro da nutrimento, dall’altro perché la sostanza interferisce nel loro metabolismo. Sottoposto al glifosato, il lombrico comune, ad esempio, cessa completamente la sua attività, mentre nelle api il diserbante provoca una perdita del senso dell’orientamento e compromette il sistema immunitario delle loro larve.

Gli studi sul glifosato devono essere resi pubblici

Va notato che buona parte degli studi sugli effetti del glifosato sono rimasti finora rinchiusi nei cassetti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, ufficialmente perchè si tratta di segreti d’affari delle ditte che producono questi erbicidi. Ma su denuncia di diversi parlamentari europei il Tribunale Europeo di Lussemburgo ha sancito poche settimane fa che l’interesse pubblico prevale sugli interessi privati delle ditte produttrici e ha quindi ordinato che tutti questi studi siano resi pubblici.