La California porta in tribunale i giganti del petrolio
20.09.2023
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Articolo del 08 aprile 2019
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Il fondo sovrano norvegese, con 1000 miliardi di dollari il più ricco al mondo, ha deciso di investire miliardi nell’eolico e nel fotovoltaico
Alla fine della settimana scorsa il governo norvegese ha dato il suo “nulla osta” al Fondo sovrano norvegese per effettuare investimenti miliardari nelle rinnovabili. La decisione della Norvegia fa seguito ad una decisione analoga presa dall’Arabia Saudita di congedarsi progressivamente dai combustibili fossili.
I due ricchissimi fondi sovrani sono stati alimentati per decenni dal petrolio: Norvegia e Arabia Saudita sono infatti fra i maggiori produttori di petrolio al mondo. Per intanto il Fondo sovrano norvegese investirà la somma di 14 miliardi di dollari in progetti di energia verde, pur continuando a investirne altri 8 miliardi in 134 imprese impegnate nella prospezione di nuovi giacimenti di petrolio e gas. Il fondo sovrano norvegese ha poi annunciato che intende disfarsi di molte delle sue partecipazioni in compagnie attive nel business del carbone, come Glencore o RWE.
Sono oramai oltre 1000 gli investitori che gestiscono investimenti per un valore complessivo di oltre seimila miliardi di dollari, che hanno deciso di uscire gradualmente dal business delle energie fossili, onde evitare contraccolpi economici dovuti al riscaldamento climatico e alla progressiva perdita di valore degli investimenti nelle energie fossili. Il Saudi Arabia’s Public Investment Fund ha venduto appena la settimana scorsa alla compagnia petrolifera Aramco per 69 miliari di dollari le sue ultime partecipazioni in imprese legate al business del petrolio. Anche altri fondi sovrani medio-orientali stanno seguendo l’esempio e aumentano le loro partecipazioni in imprese specializzate nelle energie rinnovabili