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Vittoria storica degli ambientalisti bavaresi

Articolo del 04 aprile 2019

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Il governo bavarese ha deciso di accogliere senza modifiche il testo di legge dell’iniziativa popolare “Rettet die Bienen”, salvate le api, per una maggiore protezione della biodiversità

La Baviera è considerata il Land tedesco più simile alla Svizzera. Come il nostro paese, anche la Baviera dispone di un quadro politico che è stato per decenni di una stabilità esemplare, un paesaggio dominato da un partito, la CSU, l’Unione Cristiano Sociale, che potremmo paragonare dal punto di vista del suo posizionamento politico alla nostra UDC, cioè un partito di centro-destra nazional-conservatore che per decenni ha lasciato poco spazio ai movimenti ambientalisti. La sorpresa è dunque stata molto grande, quando nel febbraio scorso in meno di due settimane un milione e 750mila bavaresi (il 18,4% dell’elettorato) hanno firmato una iniziativa legislativa volta ad imporre una profonda modifica della legge bavarese sulla protezione dell’ambiente.

Eppure in Baviera le condizioni per lanciare una iniziativa legislativa popolare sono proibitive: occorre raccogliere entro due settimane le firme di almeno il 10% degli aventi diritto al voto e i firmatari devono recarsi di persona nel loro municipio di riferimento per firmare in presenza di un funzionario dello stato. Ecco perché il successo dell’iniziativa era tutt’altro che scontato. Da notare che l’associazione dei contadini bavaresi si era opposta in modo deciso a questa iniziativa, come pure i due partiti di governo, ossia i cristiano sociali della CSU e i Freie Wähler.

Bisogna dire che le organizzazioni ambientaliste avevano preparato il colpaccio per bene, riunendo nel comitato d’iniziativa proprio tutte le organizzazioni e i partiti favorevoli a una politica più rispettosa dell’ambiente. Avevano poi stilato un testo di legge relativamente moderato, evitando misure troppo pesanti per il mondo agricolo.

Fra le misure previste nel testo di legge figurano:

  • la diminuzione dell’utilizzo di pesticidi e erbicidi,
  • la protezione delle rive dei fiumi e dei laghi
  • l’obbligo per lo stato di mettere a disposizione fino al 2025 il 10% del territorio per la messa in rete dei biotopi e di allargare questi territori al 13% a partire dal 2030
  • la promozione dell’agricoltura biologica con l’obiettivo di raggiungere il 20% entro il 2025 e il 30% entro il 2030
  • la creazione di siepi e di prati fioriti a margine delle zone agricole
  • la protezione del 10% dei prati dallo sfalcio prima del di 15 giugno (oggi solo sono solo il 2,3%)

Ebbene, confrontato all’enorme successo dell’iniziativa, il governo bavarese ha deciso di accettarla nella sua integralità senza nemmeno sottoporla a voto popolare e di completarla con una serie di misure di compensazione per il mondo agricolo.

Per Ludwig Hartmann, capogruppo dei verdi bavaresi, l’accordo raggiunto col governo rappresenta una «pietra miliare per la protezione dell’ambiente». In tal modo la Baviera ottiene una delle leggi per la protezione della biodiversità fra le più progressiste d’Europa.