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Calano le emissioni di CO2 in 18 paesi industriali

Articolo del 26 febbraio 2019

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Mentre a livello globale le emissioni di CO2 continuano a crescere, alcuni paesi mostrano che, volendo, questa tendenza si può anche invertire

Le situazioni in ogni paese sono certamente diverse ed è quindi difficile paragonarli l’uno all’altro. Resta comunque il fatto che tutti i 18 paesi (17 sono europei) che negli ultimi 10 anni sono riusciti a diminuire le loro emissioni di CO2, sono paesi sviluppati.

Stando alle cifre pubblicate dalla International Energy Agency, diversi di questi paesi si sono ingaggiati sulla via virtuosa fin dal 1990, fra questi spiccano la Romania, la Bulgaria, l’Ungheria e la Germania. Altri hanno visto le loro emissioni dapprima aumentare per poi però diminuire in modo più deciso, come la Danimarca, l’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Finlandia e la Croazia. Un caso particolare è quello degli Stati Uniti, dove, malgrado il fatto che Donald Trump neghi tuttora il riscaldamento climatico e abbia abrogato molte delle misure a favore del clima varate dal suo predecessore Barak Obama, le emissioni di CO2, che avevano cominciato a calare verso la fine del 1° decennio del 2000, hanno continuato a farlo anche sotto il mandato di Trump.

Una parte della riduzione di emissioni di CO2 è certamente stata innescata dalla crisi finanziaria del 2008, ma va sottolineato che la parte più importante del calo di emissioni è dovuto al settore elettrico, settore in cui l’uso nelle centrali di combustibili fossili è diminuito del 47% grazie alla costruzione negli ultimi 10 anni di innumerevoli impianti eolici e fotovoltaici.

Questo calo non basta certo a fermare il riscaldamento del clima, alimentato dalla crescita globale dell'uso di combustibili fossili che aumenta a un ritmo medio del 2,2% all’anno. Esso rappresenta tuttavia un primo timido segnale positivo, soprattutto se si pensa che i 18 paesi in questione sono responsabili del 28% delle emissioni globali di CO2