Dove la politica fallisce si fa appello alla giustizia
24.02.2019
Notizie positive
Articolo del 15 febbraio 2019
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Decine di migliaia di studenti hanno lasciato le loro classi questo venerdì e sono scesi in piazza in oltre 60 località britanniche in segno di protesta contro la mancanza di una azione incisiva per la protezione del clima da parte del governo
Il movimento dei giovani per il clima, lanciato dalla quindicenne svedese Greta Thunberg, si sta allargando a macchia d’olio anche in Gran Bretagna. Questo venerdì si sono svolte manifestazioni in città come Londra, Oxford, Exeter, Leeds, Brighton, Bristol, Sheffield e Glasgow, ma anche nelle Highlands scozzesi e in Cornovaglia. Gli studenti hanno inscenato lo sciopero scolastico nonostante minacce di conseguenze disciplinari per dare sfogo alla loro frustrazione per la mancanza d’azione da parte del mondo adulto. A Londra gli studenti hanno bloccato le vie di accesso al parlamento prima di essere dispersi dalla polizia a cavallo.
Manifestazioni giovanili per il clima si sono svolte in contemporanea anche a Berlino, a Parigi e in molte altre città europee. Appena un paio di settimane fa il ministro belga dell’ambiente è stato costretto a dare le dimissioni dopo aver accusato i 60'000 giovani che avevano manifestato a Bruxelles di essere teleguidati da quelli che aveva definito poteri oscuri.
Il movimento giovanile per il clima, che coinvolge oramai ragazzi di oltre 270 città sparse in tutto il mondo, ottiene anche sempre più sostegno da parte del mondo accademico. In occasione dello sciopero scolastico britannico per il clima di questo venerdì, 224 accademici britannici, fra cui un centinaio di professori universitari, hanno inviato una lettera aperta al quotidiano The Guardian in cui accusano il governo di lasciare poca scelta ai giovani e sottolineano il loro pieno appoggio alle proteste. Nella loro lettera gli accademici sottolineano il fatto che i segnali di una catastrofe climatica si fanno sempre più precisi e che rimangono solo ancora 12 anni di tempo per correre ai ripari ed evitare il peggio. Gli studenti britannici hanno pure ottenuto l’appoggio di uno dei maggiori sindacati di insegnanti.