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Le lobby delle energie fossili influenzano i politici a suon di miliardi

Articolo del 19 luglio 2018

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I lobbyisti delle energie fossili spendono 10 volte di più degli ambientalisti per influenzare il voto dei politici

In Svizzera i politici non sono costretti a rivelare il nome di chi li finanzia e le iniziative prese finora per rendere trasparente il finanziamento dei partiti e dei politici sono fallite di fronte al rifiuto del parlamento federale di legiferare in materia. In altri paesi, come ad esempio negli Stati Uniti, la situazione è ben diversa.

Secondo uno studio pubblicato nel periodico Climatic Change dal sociologo Robert Brulle della Drexel University, nel lasso di tempo fra il 2000 e il 2016 lobbyisti da varia provenienza hanno speso complessivamente oltre 2 miliardi di $ per influenzare il voto dei parlamentari americani sulle legislazioni concernenti la protezione del clima.

Tuttavia, secondo i dati forniti da OpenSecrets.org, sono i lobbyisti delle industrie automobilistica, del petrolio, del gas e del carbone ad aver speso le somme più cospicue: essi hanno infatti speso, grazie alle casse ben fornite dei loro mandanti, dieci volte di più delle organizzazioni ambientaliste.

Questo lavoro di lobbying ha permesso tra l’altro di affossare nel 2009 la legge detta “Waxman-Markley Bill”, meglio nota sotto il nome di American Clean Energy and Security Act, che prevedeva una serie di misure a favore delle energie rinnovabili. Secondo Robert Brulle questo spiega almeno in parte la riluttanza dei parlamentari americani a varare legislazioni efficaci per contrastare il riscaldamento del clima, infatti il cane in genere non morde la mano che lo foraggia.