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Economia circolare, esempi virtuosi

Articolo del 27 marzo 2024

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Due esempi interessanti: il riciclaggio intelligente delle pale eoliche dismesse in Germania e il riciclo delle batterie usate negli USA

Il primo parco eolico della Germania fu inaugurato a Kaiser-Wilhelm Koog, sulla costa occidentale dello Schleswig-Holstein nell’agosto del 1987, ossia poco meno di 40 anni fa. Esso contava all'epoca 32 turbine eoliche con una potenza compresa tra 10 e 25 kilowatt, che convertivano il vento del Mare del Nord in energia elettrica. Oggi la Germania conta oltre 30’000 turbine eoliche che producono 1/3 del fabbisogno di elettricità del paese  

Le continue vibrazioni a cui sono sottoposti questi impianti a causa del vento ne affaticano tuttavia il materiale per cui possono sopraggiungere crepe che, secondo AXPO, ne limitano la durata media di vita a circa 20-25 anni. Ecco perché ogni anno numerosi impianti eolici devono essere dismessi e sostituiti con impianti nuovi.

Secondo le autorità tedesche il peso complessivo delle pale eoliche dismesse ogni anno in Germania ammonta a circa 20'000 tonnellate con una forte tendenza al rialzo. Secondo le stime a partire dal 2030 questi rifiuti potrebbero infatti lievitare a 50'000 tonnellate. Per essere il più leggere possibile, la stragrande maggioranza di queste pale eoliche sono fabbricate in vetroresina, e possono arrivare a pesare da diverse centinaia di kg per quelle più piccole ad alcune tonnellate per quelle di grande taglia.   

Finora il riciclo delle turbine eoliche era considerato uno dei talloni d’Achille delle rinnovabili. Infatti gran parte delle pale eoliche dismesse veniva trasformata in granulato destinato ad essere bruciato nei cementifici per creare il calore necessario alla produzione del cemento, un processo che genera enormi emissioni di CO2. Un’altra parte veniva invece abbandonata nei campi, nei boschi o in discariche, dove nel corso degli anni, sotto l’influsso degli agenti atmosferici si degradano e si sgretolano.

Le pale eoliche dismesse contengono però molte materie prime preziose che possono essere riciclate per produrre nuovi materiali, come lo dimostra la Novo-Tech, un’industria innovativa impegnata nell’economia circolare. Nel suo stabilimento di Aschersleben, nella Sassonia-Anhalt, la Novo-Tech ha installato un gigantesco impianto per triturare le pale eoliche ad alta velocità. In questo impianto una gigantesca pala eolica di oltre 100 metri di lunghezza può infatti essere ridotta in granulato in meno di un’ora. Quest’ultimo viene poi riscaldato e mescolato a granulato di legno e ad altre fibre sintetiche e infine pressato per essere trasformato in pannelli.

Il nuovo prodotto della Novo-Tech, il cosiddetto GCC (German Compact Composite), è un materiale composito ecologico a base di legno, con un contenuto di fibre naturali fino al 75%, un materiale che viene utilizzato per pavimentare terrazze esterne, per elementi di facciate, come pure diversi altri prodotti sostenibili destinati ad applicazioni esterne di lunga durata. Si tratta di un materiale che può a sua volta essere riciclato. Da notare inoltre che per ottenere i trucioli di legno alla base del GCC non vengono abbattuti alberi, bensì utilizzati gli scarti delle segherie.

La NOVO-TECH è il più grande produttore europeo di materiali a base di legno ideali per uso esterno e il suo stabilimento di Aschersleben ha una capacità produttiva di circa 35’000 tonnellate di questi materiali all’anno. Una questione importante è anche la qualità del materiale riciclato, per cui la Novo-Tech analizza chimicamente dei campioni di ogni pala eolica prima di trasformarla in granulato, ciò in modo da garantire che non vengano immesse sostanze nocive nell’ambiente

Per questo suo approccio innovativo a un’economia circolare a zero rifiuti, la Novo-Tech ha ottenuto la certificazione “Cradle-to-Cradle-Certified®-Goldstandard”, una certificazione che significa testualmente “dalla culla alla culla”.

 

Negli Stati Uniti è entrato in funzione uno dei più grandi impianti di riciclaggio di batterie

“Ascend Elements”, il nuovissimo impianto di riciclaggio a Covington, in Georgia, ricicla le batterie agli ioni di litio usate e scarti di produzione estraendone materie prime utili alla transizione energetica. Si tratta del secondo più grande impianto di riciclaggio di batterie per veicoli elettrici del Nord America. È in grado di trattare 30’000 tonnellate di materiale all'anno, il che equivale al ricupero delle materie prime di 70’000 pacchi batteria di altrettanti veicoli elettrici all'anno. A titolo di paragone, Redwood Materials, un'altra startup che si occupa di riciclaggio di batterie, tratta già 40’000 tonnellate di materiale all'anno, l’equivalente di circa 100’000 pacchi batteria.

Da notare che negli scorsi decenni, le aziende americane non avevano investito molto nel riciclaggio delle batterie. Tuttavia negli ultimissimi anni gli investimenti hanno iniziato ad aumentare in modo massiccio, sia a causa dell’aumento della domanda di materie prime per batterie, sia perché è estremamente difficile sviluppare nuove miniere negli Stati Uniti, poi perché il governo federale ha stanziato fondi ingenti per la costruzione di nuovi impianti di riciclaggio delle batterie e infine perché i crediti d'imposta previsti dal governo per i veicoli elettrici prevedono parallelamente l'aumento della quota di batterie e di materie prime per batterie di provenienza nazionale.

Da notare che Covington si trova proprio nell'emergente "Battery Belt", una fascia di nuove fabbriche di batterie e di impianti di produzione di veicoli elettrici che si stanno aprendo nel Midwest, nelle due Caroline, in Georgia, nel Tennessee e nel Kentucky. Tutte queste nuove fabbriche rientrano nell'obiettivo dell'amministrazione Biden di rendere gli Stati Uniti più autosufficienti in materia di batterie, che sono un elemento fondamentale per riuscire a elettrificare il settore dei trasporti e per la decarbonizzazione della rete elettrica.