Pasqua canicolare in Inghilterra
16.04.2019
Notizie positive
Articolo del 30 marzo 2019
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Un commento del meteorologo e glaciologo Giovanni Kappenberger
Recentemente, in occasione di varie presentazioni sul clima, mi sono reso conto che l’emergenza climatica, come la chiamano i giovani, non viene capita da molti adulti. Con una rappresentazione grafica la comprensione migliora ed è per questo che mi sono permesso di prendere in prestito questo grafico da una pubblicazione del professor Thomas Stocker dell’Università di Berna, specialista del clima e di fisica ambientale, completandolo lievemente.
La linea blu rappresenta la concentrazione di CO2 nell’atmosfera durante gli ultimi 800 mila anni (da sinistra a destra), mentre la curva rossa indica la variazione della temperatura atmosferica media nello stesso periodo. Gli intervalli marcati in basso rappresentano le varie glaciazioni. Si può notare facilmente, come le due curve corrono parallele.
Ebbene oggi (sulla destra del grafico) il CO2 ha oltrepassato i 400 ppm (parti per milione) e cresce sempre più velocemente, mentre durante l’intero periodo analizzato, che comprende 8 glaciazioni e i rispettivi periodi interstadiali caldi questa concentrazione non aveva mai superato i 300 ppm. Tutti questi valori non sono delle stime, ma sono stati ricostruiti analizzando le bollicine d’aria intrappolate nelle carote di ghiaccio prelevate fin oltre 3 km di profondità dell’Antartico. Queste bollicine d’aria rappresentano le condizioni dell’atmosfera al momento della rispettiva nevicata.
Al grafico originale ho aggiunto una freccetta rossa piccola, che mostra la temperatura globale attuale, e una freccia rossa più grande che mostra la temperatura atmosferica prevista per il 2100 se non interveniamo subito in modo massiccio per ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas a effetto serra.
Ancora due considerazioni glaciologiche:
Se l’aumento della temperatura non venisse fermato subito, dobbiamo dunque attenderci a cambiamenti drastici. 5 gradi in più entro il 2100 avrebbero conseguenze catastrofiche, ecco perché c’è emergenza. Quella di Greta Thunberg è una verità molto scomoda, anche se molti “Big”, Tito Tettamanti incluso, non ci credono, Se infatti l’accettassero, dovrebbero rivedere il loro concetto di crescita economica quantitativa.
Ecco perché è arrivato il momento di mettere in primo piano la responsabilità ambientale, la sostenibilità, l’etica e la responsabilità verso le generazioni future. Oggi ne abbiamo l’occasione, perché i politici sono una risorsa rinnovabile ogni 4 anni. Mettiamo dunque le crocette ai partiti e ai politici che non parlano solo di ambiente ma che s'impegnano concretamente.