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01.08.2019
Notizie positive
Articolo del 01 settembre 2022
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Mentre i costi dell'energia aumentano in tutto il mondo, nelle reti elettriche di alcuni angoli degli Stati Uniti si sta verificando un fatto curioso e sempre più frequente: i prezzi delle rinnovabili scendendo sotto lo zero
Negli Stati Uniti eolico e fotovoltaico sono una vera e propria storia di successo. Stando alla U.S. Energy Information Administration, nei primi sei mesi di quest'anno la produzione di elettricità rinnovabile è salita a oltre ¼ del totale, con una crescita del 3% rispetto al primo semestre dell'anno scorso. Quel che è particolarmente interessante è che questa crescita s'è fatta a scapito delle fossili. Infatti se si confrontano le due fonti si rileva che le rinnovabili sono cresciute del 462% in più delle fossili, le quali sono praticamente ferme al palo per quel che concerne il gas e addirittura in calo per quel che concerne il carbone. Da notare infatti, che in soli 15 anni la parte del carbone nella produzione di elettricità degli USA è calata dal 48.6% ad appena il 21.6%. Se nei prossimi anni la crescita impetuosa delle rinnovabili dovesse continuare a questo ritmo, entro soli 10 anni la parte delle rinnovabili nel mix elettrico statunitense potrebbe dunque oltrepassare il 55%. .
Prezzi negativi dell'energia rinnovabile? La colpa è della rete statunitense, che coi suoi colli di bottiglia impedisce all'energia di raggiungere le aree ad alta domanda
Negli Stati Uniti sono stati aggiunti così tanti impianti eolici e fotovoltaici che sempre più spesso l'energia rimane bloccata laddove viene generata, perché non ci sono abbastanza linee ad alta tensione per trasportarla dove la domanda è più alta. Ciò costringe i proprietari degli impianti di energia elettrica rinnovabile addirittura a pagare gli utenti affinché prendano l'elettricità in eccesso. Negli Stati Uniti il meccanismo che regola il prezzo dell’elettricità funziona come segue: vi sono circa 41’000 nodi che sono l'equivalente delle rampe d’entrata e di uscita di un'autostrada; in ognuno di questi nodi viene misurato ogni 5 minuti il fabbisogno di elettricità e fissato il prezzo dell’elettricità in entrata in base all’offerta e alla domanda.
Ebbene, stando a Yes Energy, una ditta fornitrice di dati e di analisi sul mercato elettrico, nelle sette grandi reti statunitensi, nel solo 2021 i prezzi dell’elettricità all'ingrosso sono diventati negativi per circa 200 milioni di volte, più del doppio rispetto a cinque anni prima. I dati raccolti finora mostrano che quest’anno questo record sarà addirittura superato, perché i colli di bottiglia della rete elettrica si stanno ancora aggravando in particolare nelle tre reti ricche di fonti rinnovabili, ossia quelle del Texas, della California e del Sud-Ovest degli Stati Uniti.
I prezzi negativi non sono dunque una novità, ma sono aumentati con l'accelerazione della costruzione di impianti eolici e solari. Quest'anno, fino ad agosto, i prezzi sono scesi sotto lo zero per il 6,8% del tempo, rispetto al 4,6% dell'anno scorso, e l'incidenza dei prezzi negativi sarebbe ancora maggiore se gli operatori di rete non ordinassero lo spegnimento di molti impianti rinnovabili durante i periodi di eccesso di offerta. Già oggi, dunque, la produzione di energia rinnovabile potrebbe allegramente superare il 25% citato sopra, a condizione di poterla distribuire a tutto il paese.
Non basta produrre energia solare ed eolica, ma occorre anche saperla distribuire
I prezzi delle rinnovabili non scendono tuttavia ancora abbastanza spesso sotto lo zero, da incidere in modo significativo sul costo globale dell’elettricità all'ingrosso. Il fenomeno appare però allarmante, perché indica che le reti elettriche degli Stati Uniti non sono all'altezza e pronte per un ampio passaggio alle energie rinnovabili. Per riuscirci, stando a uno studio dell’Università di Princeton, gli Stati Uniti dovranno spendere almeno 360 miliardi di dollari entro il 2030 e un totale di 2'400 miliardi entro il 2050. Solo così le reti ad alta tensione riusciranno a gestire l'ondata di rinnovabili in arrivo. Se non lo faranno, l'energia continuerà a rimanere bloccata laddove non ce n’è bisogno.
Gli oltre 400 miliardi di dollari stanziati l’anno scorso dal Congresso per le infrastrutture necessarie al dispiegamento delle energie rinnovabili sono significativi, ma non sono sufficienti per la necessaria trasformazione. Il successo dell’energia rinnovabile, sia essa prodotta tramite impianti su larga scala, sia essa generata sui tetti di milioni di edifici pubblici e privati, richiederà di poterla condividere in tutto il continente. Infatti, quando il sole sorge su New York, a Los Angeles è ancora notte.
Costi negativi per gli uni, aumenti delle bollette per gli altri
I prezzi negativi nelle aree in cui si produce troppa energia rinnovabile, contrastano con l'aumento dei costi nelle aree in cui c’è penuria a causa delle strozzature nella rete. Entrambe le situazioni generano inoltre importanti costi di congestione, costi che quest’anno, già ad agosto, ammontavano alla cifra record di quasi 100 miliardi di dollari, costi dunque superiori a quelli di tutto il 2021 e circa il doppio dei costi registrati in ciascuno dei quattro anni precedenti. A pagare il prezzo di queste inefficienze sono le industrie e i privati tramite le loro bollette.