In soli 15 anni l'effetto serra è raddoppiato
18.06.2021
Il clima è determinato da quanta energia solare la terra assorbe e da quanta energia rispedisce verso lo spazio sotto forma di radiazione termica infrarossa. La differenza fra l’energia assorbita e quella persa determina se il nostro pianeta si riscalda o si raffredda. A trattenere il calore ci pensano i gas a effetto serra contenuti nell’atmosfera.
Ebbene, nell’arco degli ultimi 15 anni il calore trattenuto dalla terra è raddoppiato, il che spiega la forte impennata delle temperature degli ultimi anni. A dirlo sono la NASA e la NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration. L’allarmante studio, pubblicato questa settimana nella rivista scientifica Geophysical Research Letters sotto il titolo “Satellite and Ocean Data Reveal Marked Increase in Earth's Heating Rate “, si basa sul paragone fra le misurazioni satellitari e quelle marittime. Confrontando quelle effettuate nel 2005 e quelle realizzate nel 2019, i ricercatori hanno infatti costatato che mentre l’apporto di energia solare che giunge sulla terra è rimasto praticamente invariato, quella rispedita dalla terra verso lo spazio è nettamente diminuita.
Poiché circa il 90% dell'energia solare che colpisce la terra viene assorbita dagli oceani sotto forma di calore, l'eccesso di calore trattenuto dall’atmosfera terrestre si ripercuote direttamente sull’aumento delle temperature degli oceani. Queste temperature sono costantemente monitorate tramite sensori piazzati su tutta una serie di galleggianti oceanici distribuiti in tutti i mari del nostro pianeta e la loro crescita ha quindi permesso di convalidare la correttezza delle misure effettuate via satellite.
L'ampiezza dell'aumento dell’effetto serra degli ultimi 15 anni è senza precedenti. Essa non è solo dovuta all’aumento delle nostre emissioni di CO2 e di metano, ma anche al fatto che oceani più caldi producono più vapore acqueo, il quale, alla stessa stregua del CO2 e del metano, è un altro potente gas a effetto serra. A ciò vanno aggiunti altri due fattori strettamente interconnessi, ossia la diminuzione del manto nuvoloso, dovuto all’aria più calda (se l’aria è più calda il vapore acqueo condensa meno e forma meno nuvole), e la diminuzione delle superfici innevate. Nuvole e superfici innevate rispediscono infatti nello spazio una parte cospicua dell’energia solare che giunge sul nostro pianeta. È quello che in linguaggio scientifico viene denominato l’effetto “albedo”. Al di là delle nostre emissioni dirette di gas a effetto serra, dovute ai nostri consumi di carburanti e di combustibili fossili, siamo dunque oramai confrontati a un riscaldamento del clima che si autoalimenta. È quello che si chiama l’effetto domino.
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