Raddoppiata negli ultimi 2 decenni la superficie ridotta ogni anno in cenere dagli incendi forestali
01.09.2023
Per vari decenni, il numero di incendi boschivi e la superficie boschiva ridotta in cenere sono stati in calo. Ma dal 2000 in poi la tendenza s’è invertita. Oggi, rispetto al 2000, la superficie forestale che brucia ogni anno è praticamente raddoppiata e si situa in media attorno ai 6 milioni di ettari.
Ad essere particolarmente colpite sono le foreste boreali. Sono infatti di fresca memoria i giganteschi incendi che hanno colpito la Siberia nel 2022, nel corso dei quali sono andati in fumo 5,4 milioni di ettari foreste, come pure quelli ancora in corso in Canada in questo 2023 dove di milioni di ettari ne sono bruciati finora addirittura 15 milioni, ossia il 4% dell’intera superficie boschiva di questo paese. Sebbene in questi ecosistemi boreali gli incendi facciano parte del ciclo naturale, dal 2001 in poi l'area colpita aumenta costantemente, in media del 3% all'anno.
I ricercatori attribuiscono questo forte aumento in gran parte al surriscaldamento del clima, il quale nelle regioni boreali si sta riscaldando da 3 a 4 volte più intensamente che nel resto del nostro pianeta. Ciò aumenta la siccità, allunga la stagione degli incendi e ne aumenta drammaticamente l'intensità.
Complessivamente, gli incendi forestali rappresentano oggi da un quarto a un terzo della perdita totale di foreste all'anno, il resto è dovuto alla deforestazione per ricavarne terreni agricoli, o all'infestazione da parassiti, come ad esempio il bostrico.