La California porta in tribunale i giganti del petrolio
20.09.2023
Notizie positive
Articolo del 04 luglio 2025
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La crescita fenomenale della produzione di elettricità da fonti rinnovabili ha fatto calare nel primo trimestre di quest’anno le emissioni di CO2 del paese del dragone: si tratta della prima volta che ciò accade mentre l’economia cinese cresce e la sua domanda di elettricità aumenta
Quattro decenni di sfrenata crescita economica hanno trasformato la Cina da paese del terzo mondo nel più importante paese esportatore di prodotti industriali, quali computer, cellulari, televisori, automobili elettriche, pannelli fotovoltaici, batterie, prodotti chimici, medicamenti, terre rare e potremmo continuare questa lunghissima lista. Ormai non c'è quasi più nulla di ciò che usiamo nella nostra quotidianità che non sia in un modo o nell’altro legato alla potenza industriale cinese. Con la sua fenomenale crescita, la Cina ha però visto schizzare alle stelle anche le sue emissioni di gas serra, e questo perché finora gran parte dell’elettricità cinese era prodotta tramite centrali a carbone.
Detto ciò occorre tuttavia precisare che, se la Cina in quanto paese è diventata nel corso degli ultimi decenni il “campione del mondo” delle emissioni di gas serra, ciò non significa affatto che i cinesi siano anche i maggiori inquinatori del mondo. Infatti, se si guarda alla lista dei paesi con le emissioni pro capite più alte al mondo, la Cina non figura nemmeno fra i primi 20, fra i quali, oltre ovviamente ai maggiori produttori di petrolio del medio oriente, troviamo invece Australia, Canada, Stati Uniti e la Russia. Nel 2021 le emissioni di CO2 pro capite dei cittadini degli Stati Uniti superavano le 14 tonnellate all’anno, i Cinesi, dal canto loro, ne producevano in media “soltanto” 8,7 tonnellate a testa.
La Cina ha lanciato un ambizioso programma di elettrificazione della sua economia
È oramai risaputo che senza una rapida transizione energetica verso il “tutto elettrico” non sarà possibile fermare il surriscaldamento del clima. Solo sostituendo i combustibili fossili anche in settori cruciali come i trasporti e il residenziale con elettricità green sarà infatti possibile raggiungere l’obiettivo “emissioni nette zero”. L’unico paese al mondo ad aver intrapreso questa strada in modo deciso e sistematico è però soltanto la Cina. Questo paese ha infatti sviluppato una strategia energetica e industriale coerente che gli ha permesso nel giro di pochi anni di diventare leader mondiale in praticamente tutte le tecnologie correlate alle energie rinnovabili e all'elettrificazione, e ciò si vede chiaramente nei progressi dell’elettrificazione del suo consumo energetico, che in appena 25 anni ha visto schizzare l’elettricità da poco più del 10% del suo fabbisogno energetico totale a oltre il 30%.
Non solo la Cina punta più di tutti gli altri paesi sull’elettricità da fonti rinnovabili, ma pure sull’elettrificazione dei trasporti, del riscaldamento, dell’edilizia, dell’industria e della sua economia in generale.
Questa strategia della Cina ha quattro importanti obiettivi:
Implementando in modo sistematico questa strategia, la Cina non solo è riuscita rapidamente a imporsi sui mercati più importanti del futuro, ma ha anche iniziato a ridurre, con 5 anni di anticipo sui suoi propri piani, le sue emissioni di CO2. Nei primi 3 mesi di quest’anno esse sono infatti calate dell’1.6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Quel che è particolarmente degno di nota è il fatto che le emissioni di CO2 sono calate soprattutto nel settore energetico, del 5.8% grazie al calo del consumo di carbone e del 4.7% per quel che concerne il gas, e ciò, sorprendentemente, mentre parallelamente il consumo di energia elettrica cresceva del 2,5%.
Come ha fatto la Cina per raggiungere questo risultato?
Nel 2009 la Cina ha lanciato il “Golden Sun Programme”, un programma di incentivi volto a realizzare 500 MW di fotovoltaico diffuso entro il 2012. Questo obiettivo è stato ampiamente superato già l’anno successivo con il primo GW di impianti solari installati. Nel 2011-12, in seguito alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e l'Europa, Pechino ha poi deciso di incentivare anche progetti fotovoltaici su vasta scala, puntando su una capacità cumulativa di 10 GW entro metà 2013. Nell’ambito di questi ambiziosi progetti, il governo di Pechino ha incentivato anche l’efficienza energetica e l'innovazione tecnologica. Così nei soli 4 anni consecutivi la capacità installata di fotovoltaico è stata decuplicata, superando già a metà 2017 i 100 GW. Otto anni dopo, a fine maggio di quest’anno, la Cina ha oramai superato il TW (= 1000 GW) di capacità solare installata, un traguardo senza precedenti a livello mondiale. Da notare che nel 2024, la Cina ha messo in funzione più nuova capacità fotovoltaica di tutto il resto del mondo messo insieme. Nel primo trimestre di quest'anno, la capacità produttiva cumulata di eolico e fotovoltaico della Cina ha così raggiunto i 1,482 miliardi di kilowatt, superando per la prima volta nella storia quella delle centrali a carbone. Per dare un’idea della velocità alla quale la Cina sta effettuando la sua transizione energetica basta citare due cifre: nel solo mese di maggio di quest’anno in Cina è stata installata la capacità record di 93 GW di fotovoltaico, pari a quasi 100 nuovi pannelli solari al secondo.
In termini di produzione energetica, nel primo trimestre di quest’anno gli impianti eolici e fotovoltaici cinesi hanno generato complessivamente 536,4 miliardi di chilowattora (kWh) di energia elettrica, pari al 22,5% del consumo totale dell’intero paese. Ciò rappresenta un aumento del 4,3% rispetto all'anno precedente. Sommata alle altre fonti di energia rinnovabile, in particolare all’idroelettrico, la produzione di energia verde della Cina ha sfiorato il 40% (39,8%), con un incremento di 4,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Parallelamente a questo incremento, è diminuita la produzione di energia tramite le centrali a carbone, contribuendo in tal modo al calo delle emissioni di CO2.
Oggi la Cina domina il mercato delle rinnovabili e delle tecnologie elettriche
Un tempo industrie di nicchia, i settori cinesi del fotovoltaico e dell'eolico sono nel frattempo cresciuti fino a diventare leader a livello mondiale, sia nel campo della produzione, sia in quello dell'innovazione. Oggi sono i più grandi esportatori al mondo di attrezzature solari ed eoliche. Nel settore solare, i pannelli fotovoltaici tandem in perovskite di fabbricazione cinese raggiungono oramai un'efficienza record di conversione fotoelettrica del 28,2%. In campo eolico l’industria cinese ha sviluppato turbine offshore d’avanguardia da 26 megawatt, le più grandi al mondo, producendo, nota bene, tutte le loro 30’000 componenti in Cina. Essa ha sviluppato anche impianti eolici terrestri alti come grattacieli di 60 piani. L’industria cinese produce oramai l’80% dei pannelli fotovoltaici venduti nel mondo, il 75% delle batterie, il 60% degli impianti eolici onshore, oltre il 70% di quelli offshore e il 70% dei veicoli elettrici venduti nel mondo. Oggi, oltre la metà delle automobili nuove vendute in Cina sono elettriche, e dire che il governo cinese aveva fissato l’obiettivo del 50% per il 2030.