Notizie positive

L’energia nucleare è in declino a livello globale

Articolo del 25 ottobre 2022

Clicca sul tag per altri articoli

Stando al “World Nuclear Industry Status Report 2022” la parte del nucleare nella generazione di elettricità è scesa a livello globale per la prima volta da oltre un quarto di secolo al disotto del 10% 

A livello globale il declino dell’energia nucleare è netto. Il suo picco s’è registrato verso la metà degli anni ’90 del secolo scorso, quando le centrali nucleari fornivano fino al 17.5% di tutta l’energia elettrica consumata nel mondo. L’anno scorso la parte del nucleare era scesa al 9.8%. Senza i reattori costruiti in Cina, il bilancio sarebbe ancora più negativo. Fra il 2002 e il 2021 sono infatti stati dismessi 105 reattori, mentre quelli nuovi collegati alla rete sono stati 98, di cui 50 nella sola Cina.

Le principali ragioni per cui se ne costruiscono sempre meno sono due: da un lato i tempi di progettazione e costruzione che superano allegramente i 10 anni, dall’altro i costi sempre più proibitivi. Cito qui un solo esempio: il reattore numero 3 della centrale nucleare finlandese di Olkiluoto, reattore che è entrato in funzione a fine dicembre 2021 dopo un ritardo sulla tabella di marcia di ben 13 anni, e ciò mentre i costi di costruzione erano lievitati da tre a undici miliardi di euro.

Se negli anni ’50 del secolo scorso la costruzione di una centrale nucleare durava meno di 4 anni, oggi questi tempi sono più che raddoppiati, se poi si tiene conto anche della pianificazione, diventata molto più complessa e onerosa dopo i disastri di Cernobyl e di Fukushima, i tempi di realizzazione assumono connotati biblici. Tutto ciò fa si che il numero di centrali atomiche in costruzione diminuisce di anno in anno. Negli USA, ad esempio, la costruzione degli unici 2 reattori andati in servizio nell’ultimo quarto di secolo è durata oltre 20 anni e, sempre negli USA, delle 27 richieste di licenza per la costruzione di nuovi reattori degli ultimi 15 anni, solo 2 sono effettivamente in costruzione.

Molte centrali nucleari sono vecchie e giunte in fin di vita

La vita operativa di una centrale nucleare di prima generazione s’aggira intorno ai 40 anni, dopodiché i danni all’impianto causati dall’usura raggiungono livelli tali da rendere le riparazioni troppo onerose. Quelle di ultima generazione, le cosiddette EPR, dovrebbero invece poter rimanere in funzione fino a 80 anni, grazie alla sostituzione periodica di componenti importanti, ciò perlomeno se si vuole credere alle dichiarazioni dei loro ideatori. Ma il fatto è tutt’altro che dimostrato, soprattutto quando si sa che il reattore EPR di ultima generazione della centrale cinese di Taishan è fermo da un anno per anomalie e usura dei materiali e ciò ad appena 3 anni dalla sua entrata in funzione.

Da notare che il parco nucleare più importante d’Europa, quello francese, è composto in grandissima maggioranza da reattori datati. Delle sue 56 unità, solo 6 hanno un’età inferiore ai 30 anni, mentre 32 hanno un’età che si situa fra i 31 e i 40 e altre 18 hanno addirittura oltrepassato i 41 anni. Non a caso, alla fine della scorsa estate, 32 dei 56 reattori nucleari francesi erano spenti, riducendone il potenziale di metà. Alcuni di questi reattori sono stati spenti per poterli rifornire di nuovo combustibile nucleare. Altri erano offline per operazioni di manutenzione programmata, in particolare perché i reattori più vecchi richiedono più manutenzione. Infine in 12 reattori si sono addirittura scoperte crepe nelle tubazioni di un importante sistema di raffreddamento d’emergenza, il che significa che saranno necessarie lunghe, complicate e costosissime operazioni di riparazione prima che possano tornare in attività.

Anche le centrali nucleari svizzere stanno giungendo al capolinea

Dei 4 reattori ancora in funzione in Svizzera, Beznau-1 è allacciato alla rete dal 1969, Beznau-2 dal 1971, Gösgen dal 1979 e Leibstadt dal 1984. La loro età varia dunque fra i 53 anni di Beznau-1 e i 38 anni di Leibstadt. Cosa può succedere con un reattore nucleare che ha oltrepassato la durata di vita prevista dai suoi costruttori lo illustra in modo plastico il nostro reattore più vecchio, quello di Beznau-1, che ha dovuto essere fermato per ben 3 anni a causa della scoperta di 925 fessure nel materiale, reso oramai fragile dal flusso di neutroni dopo di 46 anni d’esercizio.

Difficile trovare nuovi investitori per il nucleare

Considerando i tempi biblici necessari per la realizzazione di una centrale nucleare di ultima generazione e il fatto che il costo dell’elettricità da essa prodotta sarà almeno il triplo di quello delle centrali attuali, trovare finanziatori diventa un’impresa molto ardua. Il nucleare è diventato “semplicemente troppo caro”, a dirlo è stato nientemeno che il CEO di Axpo, il più grande produttore di elettricità della Svizzera, che gestisce un portafoglio di un centinaio di centrali elettriche.