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Riscaldamento climatico: lo scenario “Worst Case” diventa realtà

Articolo del 08 settembre 2020

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I rilevamenti satellitari confermano i peggiori timori dei climatologi: la fusione delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide sta accelerando in modo molto più drammatico del previsto, in linea con lo scenario più pessimistico dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico

Un rapporto in merito, stilato da una squadra di ricercatori dell’Università britannica di Leeds e dell’Istituto Meteorologico Danese, è stato pubblicato nella rivista scientifica Nature Climate Change. Esso si basa sui rilevamenti satellitari effettuati nell’ultimo trentennio dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, e dalla NASA, la sua controparte statunitense. Ebbene, stando a queste misurazioni, la Groenlandia e il continente antartico hanno perso fra il 1991 e il 20017 ben 6'400 miliardi di tonnellate di ghiaccio.

Colpo d’acceleratore a partire dal 2000

Fino alla fine del 20esimo secolo le calotte polari perdevano ghiaccio solo ai loro margini oceanici, mentre sulla terraferma la perdita di ghiaccio durante le estati veniva in gran parte compensata dalle successive nevicate invernali. Le cose sono radicalmente cambiate all’inizio di questo secolo quando anche sulla superficie dei ghiacciai continentali hanno iniziato a formarsi decine di migliaia di laghi di ghiaccio in fusione, acque che poi si sono riversate in mare. Lo scorso anno la sola Groenlandia ha così perso 523 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Per dare un’idea del quantitativo di acqua che ha riversato in mare la Groenlandia in quell'anno, bastas dire che esso equivale all'acqua contenuta in oltre 189 milioni di piscine olimpiche. In altre parole dalla sola Groenlandia è finito in mare ogni secondo il contenuto in 6 piscine olimpiche.

Senza misure drastiche il livello del mare aumenterà di almeno 70 centimetri entro fine secolo

I rilevamenti satellitari mostrano chiaramente che le calotte polari stanno reagendo in modo sorprendentemente ed estremamente rapido al cambiamento climatico. Se le cose dovessero continuare in questo modo i ghiacciai in fusione faranno aumentare il livello dei mari di almeno 40 centimetri entro fine secolo, centimetri ai quali vanno aggiunti altri 30 centimetri dovuti all’aumento delle temperature delle acque oceaniche, si perché l’acqua riscaldandosi aumenta anche di volume. Stando a una ricerca pubblicata l’anno scorso, un aumento di 70 centimetri del livello del mare, combinato con le crescenti mareggiate causate dagli uragani e cicloni sempre più violenti esporrà almeno 50 milioni di persone che vivono nelle zone costiere ad inondazioni regolari.

Da notare che le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide contengono tanta acqua sotto forma di ghiaccio da sollevare il livello degli oceani di almeno 65 metri, qualora dovessero fondere completamente.