Trasporto pubblico su gomma: l’elettrificazione è iniziata
21.03.2019
Notizie positive
Articolo del 16 novembre 2019
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Sono oramai oltre 2'200 i bus elettrici in circolazione sulle strade d’Europa, undici volte più numerosi di 5 anni fa. In Cina questo tipo di bus si vede ovunque, ne sono infatti già in circolazione circa mezzo milione. Ma anche negli Stati Uniti, in Sudamerica, Africa, India, nei paesi arabi e in alcune città svizzere ci si dà da fare. In Ticino invece ... si dorme
Lo scorso ottobre s’è svolta a Bruxelles la 25esima edizione di BusWorld, la grande fiera internazionale del trasporto pubblico su gomma, che ha accolto quasi 40'000 delegati di imprese di trasporto pubblico provenienti da 143 paesi. Oltre 500 espositori di 37 paesi vi hanno presentato le loro ultime novità in materia di autobus. Al centro dell’attenzione sono stati i bus elettrici di tutta una serie di nuovi costruttori, in particolare cinesi, che stanno drammaticamente guadagnando parti di mercato a scapito dei grandi costruttori tradizionali, come ad esempio IVECO, Man, Scania o Mercedes-Benz, tuttora legati al diesel e che faticano a tenere il passo con la rivoluzione elettrica.
I vantaggi dei bus elettrici
Il fatto è che i bus elettrici non solo non inquinano, il che è certamente un forte punto a loro favore, in particolare nelle zone metropolitane che soffrono maggiormente dell’inquinamento dell’aria, ma non producono nemmeno CO2 e sono quindi neutrali dal punto di vista climatico. I bus elettrici sono inoltre più confortevoli, perché i motori elettrici non vibrano e sono molto silenziosi, necessitano di pochissima manutenzione e fanno risparmiare un sacco di soldi a chi li impiega, anche perché l’elettricità costa molto meno del diesel. Secondo gli specialisti, se da un lato un bus elettrico all’acquisto costa di più di uno a diesel, dall’altro esso permette però di risparmiare fino a 400'000 franchi di costi operativi (carburante e spese di manutenzione) durante i suoi 10-12 anni di vita.
I prezzi scendono vertiginosamente
La parte più cara di un bus elettrico sono i pacchi batteria, ma in questi ultimi 10 anni il loro prezzo s’è ridotto a quasi un quinto. Inoltre la metà dei bus elettrici offerti oggi sul mercato dispongono di un braccio di ricarica mobile, il che permette una loro ricarica rapida ai capolinea e consente di ridurre fino a 1/4 il numero di pacchi batteria necessari per garantirgli una sufficiente autonomia.
Un bus a diesel produce nel corso della sua vita quasi 150 milioni di litri di CO2
Per quel che concerne l’impatto climatico di un bus a diesel, ricordiamo che esso consuma in media circa ½ barile di diesel (80 litri) al giorno (fonte: Bloomberg), il che corrisponde a 29'200 litri di diesel all’anno. In media un bus circola per 12 anni e quindi, nel corso della sua vita, consuma circa 350'000 litri di diesel. Ciò equivale a 146,5 milioni di litri di CO2. Per dare un'idea di ciò che questa cifra rappresenta, basta dire che equivale al volume di CO2 che occorrerebbe per riempire oltre 60 milioni di quei bei palloncini colorati che si regalano ai bambini. Si tratta dunque di cifre tutt’altro che trascurabili in un’epoca in cui ci si interroga su come frenare il più efficacemente possibile il surriscaldamento del clima.
È ora che anche il Ticino si svegli e dia l’avvio all’elettrificazione del suo trasporto pubblico su gomma
Dopo la messa in servizio lo scorso anno di 13 nuovi bus a diesel, le FART, l’azienda di trasporto pubblico del locarnese, ha annunciato lo scorso settembre l’acquisto di altri 36 nuovi autobus da mettere in servizio entro dicembre dell’anno prossimo e guarda caso anche questo investimento da oltre 16 milioni di franchi concerne bus con motorizzazione a diesel (al prezzo di circa 450'000 franchi ciascuno). Certo una piccola concessione al clima è stata fatta: i nuovi bus saranno infatti dei cosiddetti Mild Hybrid, ossia dei bus muniti di sistema di recupero parziale dell’energia in fase di frenata. Malgrado ciò la decisione non può che lasciare perplessi in un periodo in cui governo, parlamento e cittadini spingono per raggiungere al più presto gli obiettivi di riduzione dei gas a effetto serra, che la Svizzera s'è impegnata a realizzare firmando gli accordi sul clima di Parigi. Ricordiamo che l'obiettivo di un riscaldamento massimo del clima di 1,5°C può essere raggiunto soltanto azzerando completamente le emissioni di CO2 entro il 2040, il che significa che bisogna iniziare a ridurle in modo drastico fin da subito. La vita media di un bus è, come abbiamo detto sopra, di circa 12 anni e quindi questa nuova flotta inquinante delle FART sarà ancora in funzione ben oltre il 2030 e non contribuirà di certo a proteggere il clima.
Nel campo del trasporto pubblico su gomma altri invece ci si stanno mettendo di buona lena
Ecco alcuni esempi, raccolti da notizie apparse nelle sole ultime 3 settimane in quotidiani e siti d’informazione di tutto il mondo:
ITALIA: Genova inaugura la prima rimessa per ricaricare i suoi bus elettrici. Attualmente in città ne circolano 10, ma l’anno prossimo ne arriveranno altri 14 (Fonte: GenovaToday)
UGANDA: Kira Motors, il costruttore nazionale ugandese di bus ha presentato un prototipo di bus elettrico che intende mettere prossimamente in produzione (Fonte: BBC)
FINLANDIA: Helsinki ha messo in circolazione 33 bus elettrici prodotti dalla cinese Yutong (Fonte: Agenzia d’informazione Xinhua)
EGITTO: La cinese Foton Motor e la compagnia egiziana IMUT hanno annunciato la fondazione di una joint venture per la costruzione di una fabbrica di bus elettrici in Egitto (Fonte: XINHUANET)
CANADA: Toronto ha inaugurato la seconda linea di bus completamente elettrificata. Quest’anno Toronto ha comperato 25 bus elettrici Proterra, 25 bus elettrici New Flyer e altri 10 bus elettrici BYD Canada (Fonte: Toronto Transit Commission)
NORVEGIA: Dopo aver comperato recentemente 55 bus elettrici della cinese BYD, Unibuss, la compagnia di trasporto pubblico di Oslo, ne ha ordinati alla stessa ditta altri 23. Unibuss utilizza inoltre 40 bus elettrici dell’olandese Citea Electric (Fonte: Electrive.com)
CINA: il fabbricante cinese BYD ha già venduto oltre 50'000 bus elettrici, mille dei quali in Europa. Alla recente fiera Busworld a Bruxelles, BYD ha presentato il suo ultimo modello di bus elettrico di 12 metri (Fonte: INSIDEEVs)
CINA: Yutong, il maggiore fabbricante cinese di bus, con una quota di mercato del 15%, ha venduto più di 120'000 bus elettrici a oltre 380 città. I suoi modelli U12 e T13 sono stati concepiti in modo specifico per l’Europa (Fonte: Green Car Congress)
AUSTRALIA: Il governo del New South Wales ha varato un piano che prevede la sostituzione di tutta la flotta di 8'000 bus a diesel di Sydney con bus elettrici (Fonte: The Driven)
USA: la tedesca Flixbus ha attivato una linea di bus elettrici a lunga percorrenza fra San Francisco e Sacramento (136 km)
USA: Wichita, la maggiore città del Kansas, ha deciso di rinunciare ai bus a diesel e d’ora in poi comprerà solo bus elettrici. Il primo, costruito da Proterra, verrà messo in circolazione entro fine novembre (Fonte: The Derby Informer)
USA: Proterra ha venduto 8 bus elettrici alla Valley Regional Transit dell’Idaho. I bus elettrici di Proterra sono oramai in circolazione in 42 fra stati USA e province canadesi (Fonte: Mass Transit Daily News)
USA: Austin/Texas. L’azienda di trasporto pubblico locale, che gestisce attualmente in fase pilota 10 bus elettrici, ha avviato la costruzione di un nuovo deposito che darà spazio alla ricarica di una flotta complessiva di 174 bus elettrici (Fonte: Austin Monitor)
EUROPA: il numero di bus elettrici in Europa è passato da 200 nel 2015 a 2'200. Principale fornitore è la ditta polacca Solaris, che ne ha venduti 800, fra cui 250 a Milano, 130 a Varsavia e 90 a Berlino. (Fonte: Green Car Congress)
SINGAPORE: La città-stato ha ordinato 60 bus elettrici alla ditta cinese Yutong. Essi saranno operativi all’inizio dell’anno prossimo (Fonte: Vulcan Post)
SVEZIA: la città svedese di Göteborg ha ordinato 157 bus elettrici alla Volvo. Si tratta dei nuovi bus articolati presentati recentemente e che danno spazio a 150 passeggeri. I bus potranno essere ricaricati lungo il loro percorso da speciali stazioni di ricarica rapida (Fonte: CleanTechinca)
USA: Il Los Angeles Department of Transportation ha ordinato 130 bus elettrici alla ditta cinese BYD. Su questi bus, lunghi poco meno di 10 metri, BYD offre una garanzia per le batterie di ben 12 anni, la più lunga dell’intero settore (Fonte: CNET)
USA: i militari USA hanno paura dei bus elettrici cinesi. Secondo un memorandum stilato da ex militari e consegnato al Congresso, il crescente dominio dell’industria cinese nel campo dei bus elettrici metterebbe in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (Fonte: Bus & Motorcoach News)
SPAGNA: il costruttore spagnolo Irizar ha lanciato sul mercato una nuova gamma di bus elettrici, disponibili in versioni da 10, 12, 15 e 18 metri di lunghezza. Irizar offre inoltre sistemi di ricarica rapida via pantografo (Fonte: electrive.com)
CINA: Il costruttore di bus elettrici cinese BYD ha lanciato sul mercato un sistema di ricarica wireless. Si tratta di una piattaforma integrata nella pavimentazione della strada a una fermata del bus e che ricarica le batterie del bus per induzione elettromagnetica. Una prima installazione di questo tipo è stata realizzata nella Howard County in Maryland/USA (Fonte: INSIDEEVs)
CILE: la capitale cilena Santiago dispone della più grande flotta di bus elettrici al difuori della Cina. Attualmente sono in circolazione 380 bus elettrici, 285 dei quali prodotti dalla ditta cinese BYD (Fonte: New Atlas)
USA: negli Stati Uniti la domanda di bus elettrici supera di gran lunga l’offerta e centinaia sono le forniture in arretrato sugli ordini. Sono infatti solo 5 gli stati dell’unione che non hanno ancora alcuna ditta di trasporto pubblico con un progetto di elettrificazione del suo trasporto su gomma. Si tratta di Arkansas, New Hampshire, North Dakota, South Dakota e della West Virginia. Per intanto sulle strade statunitensi circolano solo circa 650 bus elettrici, ma, stando a una ricerca dell’agenzia Bloomberg, almeno 1/3 delle 70'000 imprese americane di trasporto pubblico intende passare al 100% elettrico entro il 2045 (Fonte: inside climate news)
CANADA: la Société de transport de Montréal ha comperato 30 bus elettrici New Flyer a lunga percorrenza. I primi di questi bus circolano già per le strade della metropoli del Quebec (Fonte: CTV News)
EGITTO: la Arab Organization for Industrialization (AOI) ha annunciato il lancio del primo sistema egiziano smart di bus elettrici. Membri del consorzio sono la Shanghai Wanxiang, la United Investment Company, la Mwasalat Misr Company e tutta una serie di altre compagnie specializzate in soluzioni tecnologiche. Il sistema, oltre ai veicoli esclusivamente elettrici, prevede anche un sistema di pagamento elettronico, aria condizionata, sistemi d’intrattenimento con proiezioni video e un servizio di accesso a internet via Wi-Fi. (Fonte: Egypt Independent)
INDIA: Il costruttore cinese di bus Foton ha deciso di realizzare nello stato indiano di Haryana una nuova fabbrica per la produzione di bus elettrici con una capacità produttiva di 500 bus al mese. Parte della produzione sarà destinata all’esportazione (Fonte: Inc42)
CINA: BYD, il costruttore cinese di bus elettrici, vende i suoi bus a zero emissioni in tutto il mondo: suoi sono i bus elettrici a due piani di Londra, la flotta di bus elettrici dell’aeroporto di Amsterdam e il bus elettrico più lungo del mondo (vedi immagine), in grado di trasportare contemporaneamente 250 passeggeri (Fonte. New Atlas)