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L’infernale ondata di calore che sta colpendo l’Europa è solo un anticipo di quello che ci aspetta nei prossimi decenni

Articolo del 26 giugno 2019

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L’estate è iniziata da meno di una settimana ed ecco che dopo il Pakistan e l’India anche l’Europa registra una canicola di dimensioni eccezionali, con temperature che in talune regioni superano addirittura di 20°C quelle considerate finora normali per la stagione

La meteorologa spagnola Silvia Laplana l’ha battezzata “El infierno”, parliamo dell’eccezionale ondata di calore che sta investendo non solo la penisola iberica, ma anche gran parte dell’Europa occidentale. Il governo francese ha dichiarato “Alerte Orange” su oltre la metà del suo territorio nazionale, dove si prevedono nuovi record di calore fino addirittura ai 45°C. Parigi han messo in stato di allerta gli ospedali e le case di cura, mentre le scuole hanno deciso di ritardare gli esami. Anche a Berlino si aspettano temperature fino a 38 °C entro giovedì. Fra i paesi maggiormente colpiti figurano la Spagna, il Portogallo, la Francia, il Belgio, l'Olanda, la Germania, la Danimarca, la Gran Bretagna, la Svizzera e l'Italia settentrionale

Secondo Stefan Rahmstorf, professore di climatologia all’università di Potsdam e co-direttore di Earth System Analysis all’istituto di ricerca sull’impatto climatico di Potsdam, “le ondate di calore sono in aumento” e si tratta di “assassini silenziosi”. Ramstorf fa notare che le estati più calde in Europa da 500 anni a questa parte sono state tutte registrate in questo inizio di secolo, ossia nel 2018, 2010, 2003, 2016 e 2002..

Stando agli specialisti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) queste ondate di calore sono le manifestazioni più dirette del surriscaldamento del clima, causato dal nostro sconsiderato consumo di combustibili fossili. Secondo l’IPCC le ondate di calore saranno un problema sempre maggiore e mortale nei decenni a venire. L’estate scorsa, nella sola Germania, l’afa ha ucciso oltre un migliaio di persone.

A chi avesse memoria corta, ricordiamo che il surriscaldamento climatico può anche fare morire semplicemente di caldo. La drammatica ondata di calore che colpì l’Europa nell’estate del 2003 provocò addirittura 70'000 morti (Fonte: INSERM / Institut national de la santé et de la recherche médicale). In Italia morirono 19'490 persone, in Spagna 15'000, in Francia 20'089. A Parigi, per mancanza di posto negli obitori, si dovettero addirittura depositare provvisoriamente migliaia di cadaveri in camion frigoriferi e nelle celle frigorifere del mercato ortofrutticolo di Rungis. Anche in Svizzera morirono di caldo quasi un migliaio di persone, per l’esattezza 975 (Fonte: UFSP / Ufficio federale della sanità pubblica)