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Non aver fatto nulla per decenni per fermare il riscaldamento climatico costerà somme astronomiche

Articolo del 24 giugno 2019

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Ammonterà a oltre 400 miliardi di $ la fattura per proteggere nel corso dei soli prossimi 20 anni le città costiere degli USA dall’aumento del livello dei mari. Ad affermarlo è un rapporto di Resilient Analytics e del Center for Climate Integrity   

Per decenni i nostri governi e parlamenti si sono rifiutati di varare misure efficaci per contenere il surriscaldamento del clima, adducendo quelli che hanno definito “i costi esorbitanti” che tali misure avrebbero inflitto all’economia, ma i nodi vengono sempre al pettine ed ora ci vengono presentate le prime fatture.

Infatti, solo per proteggere le loro regioni costiere dall’innalzamento del livello degli oceani, gli Stati Uniti dovranno spendere nei prossimi 20 anni oltre 400 miliardi di dollari, praticamente la stessa somma che è stata necessaria per costruire nel corso di una quarantina d’anni i 77'000 km di autostrade che collegano tutti i grandi centri del paese. I 22 stati che si affacciano sulla costa dovranno infatti costruire oltre 50'000 km di dighe e barriere per impedire al mare di invadere l’entroterra. Per calcolare i costi di questa gigantesca operazione gli specialisti hanno preso come prezzi di riferimento quelli di costruzioni analoghe già esistenti, come ad esempio il sistema di dighe che protegge New Orleans.

Molte comunità di dimensioni modeste dovranno essere sacrificate

Secondo Paul Chinowsky, direttore dell’Environmental Design Program alla Colorado Boulder University e che ha diretto la squadra di scienziati che hanno effettuato lo studio, ogni km di diga deve fare i conti con quello che deve essere assolutamente salvaguardato e quello che invece non ne vale la pena e può essere sacrificato. A titolo di esempio: per salvare le poche centinaia di case della Fire Island, un’isola situata di fronte a Long Island a Nuova York, sarebbe necessaria una barriera dal costo di 1,5 miliardi di dollari, ossia oltre un milione di dollari a testa per ogni abitante dell’isola. In altri termini anche con questa gigantesca somma di 400 miliardi non sarà possibile salvare tutto e bisognerà quindi prepararsi a fare delle scelte dolorose.

Costi alle stelle per la Florida

Fra gli stati USA in cui i costi saranno più elevati figurano la Florida, la Louisiana, la Carolina del Nord, la Virginia e il Maryland. Per proteggere la sola della Florida occorrerà ad esempio costruire entro il 2040 quasi 15'000 km di dighe per un ammontare di oltre 75 miliardi di dollari. Questa rete di ripari non basterà comunque e sul lungo termine, entro il 2100, sarà necessario estenderla di ulteriori 5600 km, portando la spesa complessiva a 109 miliardi di dollari.

Gli olandesi danno l’esempio

Ne sanno qualcosa gli olandesi, i quali, dopo la terribile marea del 1953, che costò la vita a 1’835 persone e affogò 200'000 animali da reddito, diedero l’avvio alla costruzione di un gigantesco sistema di dighe alte oltre 7 metri e mezzo, le cosiddette Deltawerke, per proteggere il loro territorio dalle disastrose mareggiate. I lavori durarono una quarantina d’anni e furono portati a termine nel 1997. Il costo complessivo delle opere ammontò al triplo di quanto preventivato. 

Tuttavia anche l’Olanda non potrà fare a meno di aumentare ulteriormente l’altezza delle sue dighe. Secondo il KNMI, il Reale Istituto Meteorologico Nazionale olandese, per proteggere il paese dall’ulteriore innalzamento del livello dei mari, occorrerà spendere anche in futuro ogni anno dai 300 ai 700 milioni di Euro, spese che potrebbero aumentare ulteriormente a partire dal 2050. 

Per dare un'idea della dimensione dei problemi cui sono confrontate oggi le città costiere americane, basta ricordare quel che successe a Nuova York, quando nel 2013 la città fu colpita dall’uragano Sandy. Per evitare una strage si dovettero allora evacuare 375'000 abitanti di Manhattan e di Brooklin, mentre sui quartieri bassi della città si scagliava una mareggiata alta 4 metri.

Non fare nulla costerà ancora di più

Non fare nulla comporterebbe comunque costi ancora più consistenti, perché in gran parte delle zone diventate oramai inondabili a causa dell'aumento del livello dei mari e delle tempeste sempre più violente causate dal surriscaldamento del clima, troviamo strade, scuole, centrali elettriche, fabbriche, un’infinità di abitazioni e numerose altre infrastrutture, in tutto beni immobiliari per migliaia di miliardi di dollari. Nel solo Massachusetts, stato in cui oltre l’85% della popolazione vive in località costiere, sono a rischio proprietà per un valore complessivo di oltre 1'000 miliardi di dollari. Che i danni di cui si parla non siano il frutto immaginario di una minoranza di ambientalisti catastrofisti, come taluni vanno ancora raccontando, lo dimostra l’appena citato uragano Sandy, che provocò da solo, e sottolineo da solo, danni per ben 70 miliardi di dollari.

Resta comunque da sapere chi sarà chiamato a pagare per tutto ciò. Nello studio si propone di accollare almeno una parte dei costi a coloro che sono all’origine delle emissioni di CO2.