“Tipping Point”, l’effetto domino del riscaldamento climatico è iniziato
01.12.2019
Notizie negative
Articolo del 04 aprile 2019
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Secondo la NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration americana, se le emissioni di CO2 continueranno a crescere al ritmo attuale, il livello degli oceani potrebbe salire entro fine secolo fino ai 3 metri e mezzo
Nessuna città al mondo sarà risparmiata dal riscaldamento climatico, ma alcune sono più minacciate di altre. Sette di queste si trovano negli Stati Uniti. Si tratta di Virginia Beach nella Virginia, New Orleans nella Louisiana, Houston nel Texas, Miami in Florida, Atlantic City nel New Jersey, Charleston nella Carolina del Sud e Boston nel Massachusetts,
Virginia Beach, situata in riva all’Oceano Atlantico all’imbocco della Chesapeake Bay, è minacciata dalle violenti mareggiate provocate dai grandi uragani. L’intera zona è confrontata da un lato al lento inabissamento della costa e dall’altro a un innalzamento superiore alla media del livello del mare. Un primo assaggio di quel che potrebbe essere il suo futuro l’ha avuto l’anno scorso con l’uragano Florence, che ha trasformato la città in un vasto e desolato acquitrino.
New Orleans, che non s’è ancora completamente ripresa dalla catastrofica mareggiata dell’uragano Katrina, ha anch'essa un doppio problema: da un lato c’è, come detto sopra, il fatto che tutta la regione costiera della Louisiana sta lentamente sprofondando e, ad aggravare la situazione, vi è il fatto che già oggi parte della città è situata al disotto del livello del mare. Dall'altro lato anche qui il livello del mare sta salendo.
Houston, come New Orleans, sta sprofondando alla velocità di 5 centimetri all’anno, in questo caso a causa del pompaggio eccessivo di acqua di falda. Se si aggiungono poi l’aumento del livello del mare e le mareggiate, come quella dell’uragano Harwey che nel 2017 ha sommerso 135'000 abitazioni, ci si può immaginare che la città finirà coi piedi nell’acqua sempre più spesso.
Miami, dal canto suo, è già oggi confrontata a inondazioni sempre più frequenti dei suoi quartieri più bassi e si prevede che entro i prossimi 30 anni queste inondazioni diverranno croniche. Secondo uno studio pubblicato un paio di anni fa dalla rivista scientifica Nature Climate Change, la Miami, come la conosciamo oggi, nel 2100 non esisterà più.
Charleston vede a rischio di finire sott’acqua entro il 2100 le abitazioni di circa 64'000 persone. Se il livello del mare dovesse salire di 3,5 metri, come previsto dalla NOAA, a finire sott’acqua sarebbe oltre il 75% della città
Atlantic City è già finita sott’acqua all’80% durante l’uragano Sandy nel 2012 ed è fortemente minacciata dall’aumento del livello del mare. Secondo uno studio di Climate Central in questa città sono a rischio le abitazioni di quasi 40'000 persone.
Boston non sarà interamente sommersa entro fine secolo, ma avrà cessato di esistere così come la conosciamo oggi. Secondo il Zillow Report del 2016 il 17% delle abitazioni della città dovrebbero finire sott’acqua entro fine secolo. Va precisato che, per i suoi calcoli, il rapporto Zillow aveva utilizzato lo scenario più ottimista della NOAA, quello che prevede un aumento del livello dell’oceano di soli 180 cm entro fine secolo. Secondo la NOAA, Boston subirà entro i prossimi 30 anni, con una certezza quasi assoluta, almeno una inondazione catastrofica con un livello di acqua per le strade superiore a un metro e 80.