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62 milioni di persone colpite da disastri climatici nel 2018

Articolo del 30 marzo 2019

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Secondo il rapporto “State of the Climate” dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, le catastrofi peggiori sono state le inondazioni che hanno danneggiato 35 milioni di persone e le siccità che hanno rovinato la vita ad altri 9 milioni di persone

Negli ultimi 20 anni sono state circa 4,5 miliardi le persone che hanno subito sulla propria pelle gli effetti delle catastrofi meteorologiche aggravate dal riscaldamento climatico. Inondazioni, siccità e incendi ci sono sempre stati, ma mai come ora sono risultati così violenti. L’aumento della temperatura dell’aria e degli oceani ha infatti come effetto di intensificare gli effetti di uragani, mareggiate, siccità e  incendi.

L’ultimo esempio è quello dell’uragano Idai, che ha colpito due settimane or sono vasti territori dell’Africa australe, distruggendo completamente la città di Beira, che con il suo mezzo milione di abitanti è la seconda città per importanza del Mozambico. Nella notte del 15 marzo Idai ha colpito il Mozambico, lo Zimbabwe e il Malawi con piogge torrenziali di un’intensità mai vista in precedenza, tali da essere letteralmente paragonate al diluvio universale. Vaste porzioni del territorio di questi 3 paesi sono finite sott’acqua, tanto che le stazioni satellitari hanno paragonato le zone sommerse a veri e propri oceani interni. Centinaia di migliaia di persone hanno dovuto fuggire dalle loro case, che sono state portate via dai flutti o rese inagibili. Ponti e strade son stati portati via dai flutti e i raccolti sono andati completamente distrutti, mentre e riserve di acque potabili sono state inquinate dalle acque reflue delle latrine, scatenando una pericolosa epidemia di colera.

Secondo Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, in questi ultimi 25 anni la scienza climatica ha fatto progressi da gigante e oggi è fuori di dubbio che è l’uomo, con il suo utilizzo sfrenato di combustibili fossili ad essere all’origine del riscaldamento climatico che provoca il ritiro dei ghiacciai, la scomparsa della banchisa, la fusione dei ghiacciai antartici e della Groenlandia, l’aumento sempre più rapido del livello dei mari, la loro progressiva acidificazione e l’aumento degli eventi meteorologici estremi come uragani, ondate di calore, siccità e incendi di foreste.