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La Finlandia spinge l’Unione Europea ad azzerare le emissioni di CO2

Articolo del 05 marzo 2019

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La Finlandia, sostenuta da Svezia, Olanda e Francia, intende far accettare all’Unione Europea un ambizioso piano volto a ridurre le emissioni di CO2 a zero entro i prossimi 30 anni

I finlandesi assumeranno la presidenza dell’Unione Europea nella seconda metà di quest’anno e hanno deciso di approfittare dell’occasione per spingere l’UE ad adottare un piano ambizioso di riduzione delle emissioni di CO2, con l’obiettivo di arrivare a zero emissioni entro il 2050. Lo ha dichiarato il ministro finlandese Kimmo Tiilikainen ieri all’incontro dei ministri dell’ambiente dell’UE in cui era all’ordine del giorno la protezione del clima.

L’iniziativa finlandese ha già ottenuto il sostegno di paesi come la Svezia, l’Olanda e la Francia, ma è ancora osteggiata da diversi altri paesi europei fra cui la Germania e la Polonia che lo ritengono troppo ambizioso e che temono che metta a rischio l’impiego nelle loro principali industrie, come ad esempio quella del carbone in Polonia o quella dell’automobile in Germania.

La questione è comunque in agenda al vertice dei leader dei vari stati europei, che si terrà a Bruxelles il 21 e 22 di questo mese, e arrischia di scatenare discussioni molto accese soprattutto fra i giovani che oramai da mesi manifestano in massa in molte città europee contro l’assenza di politiche incisive per contenere il riscaldamento climatico.

Per Greenpeace la questione è chiara: “I governi non hanno più posto dove nascondersi” e “per evitare il collasso climatico, i ministri devono mostrare di essere disposti a fare molto di più e molto più rapidamente quanto è necessario per azzerare l’uso di combustibili fossili” e per arginare così il global warming a 1,5°C.

Ricordiamo che l’Unione Europea, con i suoi 512 milioni di abitanti, rappresenta un po’ meno del 6,5% della popolazione mondiale, ma che è responsabile di oltre il 10,6% delle emissioni di CO2 a livello planetario. A titolo di confronto: l’India, che di abitanti ne ha quasi il triplo, produce “solo” il 6,8%. In Europa troviamo poi molti dei paesi più ricchi del mondo e abbiamo quindi, senza dubbio, i mezzi per dare un contributo sostanziale alla lotta contro il riscaldamento climatico.