I negazionisti del riscaldamento climatico alzano il tiro
06.10.2019
Notizie negative
Articolo del 23 febbraio 2019
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L’umanità sta pompando CO2 nell’atmosfera a un tasso da 9 a 10 volte più alto dei gas serra immessi durante il “massimo termico”, un catastrofico evento di riscaldamento globale avvenuto circa 56 milioni di anni fa
Ad affermarlo è uno studio condotto da una squadra di ricercatori dell’Università del Michigan, coordinata dal professor Philip D. Gingerich. Secondo i ricercatori la specie umana rischia di perire a seguito della sua propensione a distruggere le basi stesse della propria esistenza. Continuando ad aumentare come finora le emissioni di anidride carbonica si potrebbero infatti raggiungere già nel 2159, ossia entro soli 140 anni, i livelli atmosferici di CO2 dell’ultimo drammatico evento di riscaldamento globale terrestre. Ricordiamo che durante il cosiddetto “massimo termico” a cavallo fra il Paleocene e l’Eocene, 56 milioni di anni or sono, la temperatura media del nostro pianeta aumentò di 6°C, provocando la fusione completa delle calotte polari con il conseguente innalzamento del livello degli oceani e la loro acidificazione, mentre sulla terraferma si segnalavano forti siccità. All’epoca il processo di riscaldamento del clima fu lento e durò migliaia di anni, mentre oggi stiamo amplificando questo processo in modo drammatico nel lasso di pochi decenni.
La situazione allarma a dir poco gli scienziati, ancor più se si considera che siamo stati in grado di stravolgere i delicati equilibri naturali del pianeta in soli 200 anni, da quando cioè abbiamo iniziato a servici dei combustibili fossili per placare la nostra sete di energia. Il ritmo di crescita del riscaldamento climatico attuale supera di gran lunga quello di qualsiasi cambiamento climatico naturale avvenuto sul nostro pianeta da quando scomparvero i dinosauri.
Secondo Larisa DeSantis, paleontologa della Vanderbilt University, l’aumento delle temperature provocherà l’estinzione di molte specie, mentre alcune, più fortunate, potranno migrare ad altre latitudini. Tuttavia, anche se riuscissimo a fermare ora il processo che abbiamo scatenato, ci vorranno migliaia di anni perché il sistema climatico terrestre torni allo stato normale. Occorrerà infatti che l’anidride carbonica in eccesso che abbiamo pompato nell’aria in questi decenni torni nel luogo da dove proveniva, ossia nel sottosuolo. Si tratta di un processo lentissimo e non di sicuro basteranno 100 anni. Se oggi non dovessimo riuscire a tagliare in modo deciso le emissioni di CO2 e a impedire così un ulteriore riscaldamento del clima, ci ritroveremo dunque a vivere su un pianeta rovente per molte migliaia di anni.