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Caldo estremo in Australia, Argentina e Cile

Articolo del 09 febbraio 2019

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Mentre da noi è inverno, nell’emisfero sud si sta registrando l’estate australe più calda di sempre. In Australia, Argentina e Cile le temperature hanno superato ogni precedente record.

A Port Augusta, una località situata in riva al mare sulla costa meridionale del continente australiano il termometro ha mancato di poco la barra dei 50°C, per l’esattezza 48,9 gradi, ossia il record assoluto della temperatura più alta mai registrata in Australia. Sempre in Australia alcune località hanno sfiorato temperature notturne di 36°C, un altro record per quel che concerne le temperature notturne. Le due ondate di calore che hanno investito l’Australia a fine dicembre e a metà gennaio hanno visto il termometro superare la barra dei 40° in tutto il continente e in vaste regioni addirittura quella dei 45°.

In alcune zone la calura è stata talmente feroce da far cadere morti dagli alberi decine di migliaia di “Fruit Bats”, quei grandi pipistrelli fruttivori che conosciamo da molti film sull’Australia. Serpenti hanno cercato refrigerio nei bagni delle case, intere mandrie di cavalli selvatici sono morte di caldo e di sete e gli incendi hanno raggiunto dimensioni inimmaginabili, come rilevato dalle foto satellitari. Queste ondate di calore hanno causato oltre 250 morti e danni per 91 miliardi di dollari nella sola Australia. Secondo Katarina Carroll, la commissaria del Queensland per i servizi di emergenza e di lotta contro il fuoco “in questo stato non siamo mai e poi mai stati confrontati ad una situazione del genere” (“We have never, ever in this state, been in this situation before”)

Anche in Cile, a Porvenir, la località situata più vicina all’Antartide, il termometro ha superato la barra dei 32°C, la temperatura più alta di sempre. Stessa situazione in Argentina dove sul ghiacciaio di Perito Moreno, situato nella Terra del Fuoco, si sono superati i 37°, anche qui un primato assoluto. Questa ondata di caldo è stata accompagnata anche nella parte sud del continente sudamericano da vasti incendi di boschi. Secondo gli esperti della NOAA (la National Oceanic and Atmospheric Administration degli USA) e della NASA gli ultimi 5 anni sono stati gli anni più caldi da quando si iniziò a misurare le temperature nel 1800 e secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale queste ondate anomale di calore, come pure altri eventi meteorologici estremi (vedi vortice polare artico nel Nord America) sono la conseguenza diretta dell’accelerazione del riscaldamento climatico provocato dal sempre maggiore consumo di combustibili e propellenti fossili da parte dell’uomo.