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30% di carbone bruciato in meno in Europa dal 2012

Articolo del 09 febbraio 2019

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Nel solo 2018 il consumo di carbone nell’Unione Europea à diminuito del 6% e vi sono buoni motivi per credere che sul nostro continente l’uscita dal carbone continuerà ad accelerare 

Il calo del carbo-elettrico ha permesso di portare il risparmio di CO2 a 250 milioni di tonnellate all’anno. Da notare che le centrali a carbone sono quelle che emettono la maggior quantità di CO2 e che appena due anni fa in Europa erano ancora in funzione oltre 300 centrali elettriche a carbone con complessivamente 738 unità di produzione.

I paesi più dipendenti dalle centrali a carbone sono la Polonia, la Germania, la Bulgaria, la Repubblica Ceca e la Romania. Nel 2016 Germania e Polonia erano responsabili assieme del 54% delle emissioni di CO2 da centrali a carbone. Il paese modello è il Belgio, che ha già completato l’abbandono del carbone nel 2016. Diversi altri paesi hanno già annunciato l’uscita dal carbone entro il 2025, fra questi la Francia (nel 2021), la Svezia (nel 2022) l’Austria, l’Italia, la Gran Bretagna e l’Irlanda. Altri ancora prevedono l’uscita dal carbone entro il 2030, si tratta della Danimarca, della Finlandia, dell’Olanda e del Portogallo. La commissione tedesca del carbone (la Kohlekommission) ha proposto nelle scorse settimane al governo federale tedesco l’uscita completa dal carbone per il 2038, troppo tardi per rispettare gli impegni presi a Parigi.

Otto paesi Europei sono privi di centrali a carbone, fra questi figura la Svizzera. Tuttavia i principali produttori svizzeri di elettricità partecipazioni in centrali a carbone all’estero o acquistano all’estero elettricità prodotta da centrali a carbone.

Lo scorso 19 dicembre il parlamento europeo ha adottato il “Clean Energy Package” che comporta tra l’altro una spinta verso l’abbandono totale del carbone tramite il taglio entro il 2025 dei sussidi statali a questo tipo di energia fossile (l’unica opposizione è stata quella della Polonia) e un limite massimo di emissioni di CO2 di 555 g per kilowatt per le centrali elettriche alimentate con combustibili fossili. Questo limite vale da subito per le centrali nuove e a partire dal 2025 anche per quelle vecchie.