70% dei cittadini USA convinti che il riscaldamento climatico è in atto
23.01.2019
Notizie negative
Articolo del 25 gennaio 2019
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Secondo il Met Office Hadley Centre britannico, nel 2019 le emissioni di CO2 aumenteranno di 2,75 PPM. Questo aumento è uno dei più importanti da quando si cominciò a misurare in modo sistematico il tenore di CO2 nell’atmosfera 62 anni fa
L'impennata delle emissioni di CO2 è dovuta a diversi fattori: da un lato vengono aperti sempre nuovi pozzi di petrolio e sono in costruzione numerosi nuovi impianti di produzione di elettricità a base di carbone e gas, dall’altro, a causa della crescente deforestazione e delle siccità causate da El Niño in varie parti del mondo, gli alberi e la vegetazione in generale assorbiranno meno CO2 che in passato.
Nella seconda metà degli anni cinquanta, quando a Mauna Loa nelle Hawaii si diede inizio alle misurazioni del CO2, la crescita annua della concentrazione di questo gas nell’atmosfera si aggirava attorno ai 0,9 PPM. Nel 2016, a seguito di un El Niño eccezionalmente forte, essa raggiunse il record di 3,39 PPM.
Va notato che per almeno 800'000 anni, cioè da prima che l’uomo sapiens apparisse sulla terra, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera è sempre stata inferiore ai 300 PPM (parti per milione) e ciò nonostante il fatto che in questo lasso di tempo si fossero succedute ben 4 glaciazioni alternate da altrettanti periodi più miti. I 300PPM sono stati superati per la prima volta nel 1950 e la concentrazione di CO2 nell’aria è aumentata da allora di anno in anno fino a raggiungere i 410 PPM attuali. Con l’aumento del CO2 nell’atmosfera aumenta anche l’effetto serra e di conseguenza la temperatura media del nostro pianeta.
Va ricordato che l'ultima volta che sul nostro pianeta si registrarono concentrazioni di CO2 simili a quelle odierne è stato circa 3 milioni di anni fa. Allora le temperature superavano quelle attuali di 3 gradi centigradi, mentre il livello degli oceani era di 20 metri superiore a quello attuale.