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Anche il golf inquina i mari

Articolo del 21 gennaio 2019

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Un’adolescente appassionata di sport subacqueo, il padre di lei e un amico hanno ricuperato dai fondali della baia di Monterrey in California oltre 50'000 palline da golf per un totale di 2,5 tonnellate di plastica

Fonte di questo inquinamento di plastica: tre terreni da golf situati sulle rive del Carmel River che sfocia nella baia e due terreni da golf situati in riva al mare. Le palline da golf, essendo fatte di una plastica più pesante dell’acqua, sono finite sui fondali e non erano visibili dalla spiaggia. Sulla base delle palline perse da questi cinque terreni da golf ogni giorno, si calcola che finiscano ogni anno nell’ambiente della sola baia di Monterrey circa 100'000 palline da golf.

Le palline da golf moderne sono fatte di un involucro in elastomero di poliuretano e di un nucleo di gomma sintetica contenente ossido di zinco, acrilato di zinco e di perossido di benzoile, sostanze che sono altamente tossiche per la vita marina. Fin quando le palline restano intere non rappresentano un pericolo per gli organismi marini. Il problema sorge quando si degradano in seguito alle mareggiate e si trasformano in frammenti sempre più piccoli che possono essere ingeriti dagli organismi marini.

Va notato che la baia di Monterrey è un santuario marino, celebre per i suoi numerosi mammiferi marini fra cui lontre marine, foche, elefanti marini, delfini, orche, balene grigie e megattere. Esso ospita pure tartarughe marine e numerose specie di uccelli marini.

 

Fonte: Marine Pollution Bulletin